L’appuntamento è per l’11 ottobre quando in “mondovisione” napoletana, vale a dire sulle principali emittenti tv regionali, andrà in onda la “vera” storia del Regno di Napoli. Dalle mazzette consegnate da Cavour al generale Landi per dare via libera ai garibaldini nella risalita del Regno delle due Sicilie, al Garibaldi juventino, dal Francischiello che non amava far le guerre, al popolo che in fin dei conti amava il suo Re Bomba, ai primi emigranti, alle storie dei cowboy che arrivano a Napoli per aiutare il re.
Cento attori coinvolti, carrozze, cavalli, costumi, un galeone, locomotiva a vapore, location borboniche come Villa Raucci a Cardito, villa Tufarelli a San Giorgio, Caiazzo, Caserta Vecchia. E’ la storia del Regno napoletano rivista dalla truppa di Max Adv, cento attori capitanati dall’estro inventivo di Marco Lanzuise e Salvatore Turco per la regia di Nedo Novi. Direttore alla fotografia Roberto Di Costanzo, progetto in coproduzione con Euronics gruppo Tufano della famiglia Cafarelli (https://www.facebook.com/isovrani/).
Si parte l’11 ottobre su Canale 8, Tele A, Piu enne, Televomero, Telecapri, Tv luna. Poi streaming ed altre emittenti pronte a trasmettere le vicende di Garibaldi e della conquista del Regno delle due Sicilie. Dieci puntate da 20′ l’una che rivivono in chiave comica l’epoca dell’eroe dei due mondi, seguito anche nei suoi viaggi americani con tanto di ambientazione western.
La prima serie racconta gli albori del regno di Napoli, la seconda serie quella del periodo dei Giacobini, ora siamo in piena epoca Garibaldi. “Le gag – racconta Massimiliano Triassi, produttore della fortunata serie televisiva – sono sempre le stesse. Quelle che caratterizzano il nostro gruppo di lavoro. Sul set abbiamo riso tantissimo, oltre che lavorare duro in un periodo di pandemia in cui, invece di ritirarci in buon ordine abbiamo deciso di investire. Carrozze, cavalli, galeoni, scenografie. Non ci siamo fatti mancare nulla e siamo convinti che anche questa terza serie de I Sovrani sarà di gradimento del pubblico. Sorridere, ma anche pensare alle contraddizioni della Storia del Regno che ci viene raccontata nei libri di scuola”
Lanzuise e Turco le due menti geniali: “Garibaldi? E’ juventino. Non c’è dubbio. Noi lo immaginiamo così”. E ancora: “Non abbiamo l’ambizione di fare un percorso storico, ma qualche riflessione su quello che ci hanno raccontato fino ad oggi va fatta. Il tutto in un modo semiserio, come sono tutte le nostre ambientazioni”. Ed ancora qualche episodio come le mazzette al Generale Landi, comandante dell’esercito che lasciò passare i garibaldini. Immortalata dal fotografo di turno che entra in scena e invita a sorridere: “Ecco l’immagine della corruzione: sorridete”. Si parlerà anche degli operai del nord che cercano fortuna e lavoro a Pietrarsa e di cowboy che arrivano a Napoli per aiutare il re.
Oltre a Lanzuise e Turco ci sono Lisa Fusco, Anna Fusco, Caterina De Santis, Oscar di Maio, Alan De Luca, Rosario Verde (Fransceschiello); Lino D’Angiò (Cavour), Vincenzo Merolla (il corrotto generale Landi), Lello Pirone (Vittorio Emanuele), Pietro Vitolo (ambasciatore) Vincenzo Cuomo (Garibaldi), il cantante Antoine (Liborio, capo della polizia), Andreina Raucci (Maria Teresa), Emanuela Giordano (Sofia d’Austria moglie di Franceschiello), Lucio Ciotola (al quale è commissionato l’inno di Mameli), Luigi Attrice, Antonio Fiorillo (scagnozzi di Tore e Criscienzo), Peppe Laurato (il contadino), Antonio Ottaiano (Tore e Criscienzo) per interpretare la musica del tempo.