“E’ un’iniziativa che mette al centro il patrimonio immateriale legato alla grande religiosità popolare della nostra città – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – è un ulteriore esempio straordinario e cerchiamo di valorizzarlo, di farlo conoscere ai napoletani e ai tanti turisti che potranno così gustare queste caratteristiche straordinarie della città ed è anche un modo per riappropriarsi della nostra identità e dell’orgoglio delle bellezze che possiamo offrire al mondo”.
L’iniziativa vuole rendere omaggio alla gloriosa scuola musicale napoletana andando a riscoprire il repertorio partenopeo sacro e facendolo ascoltare nuovamente nelle chiese e nei luoghi per cui nacque.
“Napoli ha delle chiese meravigliose – ha sottolineato il maestro Grima – e abbiamo deciso di riportare la musica sacra nei luoghi per cui fu composta.
Abbiamo un patrimonio enorme che fu composto tra il ‘600 e il ‘700 che è stato riscoperto da musicologhi e musicisti che sono andati nelle biblioteche alla loro ricerca”.
Sette i concerti in programma la cui esecuzione è affidata a compagini e gruppi che abitualmente suonano in tutta Italia e in Europa.
“E’ un progetto a cui stiamo lavorando da mesi – ha spiegato Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco per la musica e l’audiovisivo – e riporta alle fondamenta della cultura musicale napoletana.
Inoltre è un percorso coerente con il progetto Napoli Città della musica, valorizza moltissimo i beni culturali e va incontro alla città perché è un progetto musicale diffuso.