Città partenopea, musica ed arte fino al 30 settembre
Si omaggia Napoli e la sua musica, così pure la grande tradizione teatrale, senza trascurare la danza, quella israeliana in primis. È l’edizione 2012 del Napoli Teatro Festival Italia: 25 giorni di spettacoli, oltre 130 rappresentazioni, 30 luoghi tra teatri classici e location inusuali. Ma andiamo con ordine. La Fondazione Campania dei Festival ha pensato si sdoppiare il grande evento: la prima parte è stata protagonista dal 7 al 24 giugno, seconda è partita il 25 giugno e la farà da padrona fino al 30 settembre.
Confermata la vocazione internazionale dell’evento, con un occhio puntato sulla drammaturgia vecchia e nuova. Complici i più importanti maestri della scena mondiale. Qualche nome: Robert Wilson con The Makropulos Case, Peter Brook con The Suit in prima italiana. Attenzione anche ai focus. Il primo è sulla scena teatrale argentina (sul palco Claudio Tolcachir con una maratona di tre spettacoli); l’altro incentrato sulla danza israeliana in una sintesi di stili tra est europeo e paesi arabi. La cronaca trova spazio in Summer di Edward Bond, che studia gli effetti psichici di guerre e violenze. Si parla anche di cibo con A bocca piena e Teatro in cucina: Sartù. Il napoletano Francesco Borrelli firma Tommy…non apro!, mentre Francesco Saponaro porta in scena la versione spagnola di Io, l’erede di Eduardo De Filippo.
A settembre, invece, è la volta di Antonio Latella con la sua sceneggiata riveduta e corretta, Valeria Parrella e l’Antigone commissionata, e ancora Enzo Moscato con Ta-Kai-Ta, Lina Sastri , Laura Angiulli e Gabriele Russo.
Città e festival insieme per un evento unico nel suo genere. Tra i set protagonisti di quest’anno il Parco Archeologico di Pausilypon a Coroglio, luogo a picco sul mare dove natura e storia vivono in simbiosi.
Vincenzo Civitillo
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 30 giugno 2012