Garantire un sostegno concreto e offrire una opportunità di inserimento nel tessuto sociale alle «persone speciali» dell’area di riferimento dell’Asl Napoli 3 Sud: sono gli obiettivi del progetto socio-educativo e terapeutico-formativo promosso dalla cooperativa Boetheia all’interno del centro sociale polifunzionale Pinus Lab di Trecase.
Un progetto illustrato durante una tavola rotonda a cui hanno preso parte – insieme ai responsabili della cooperativa Boetheia, Raffaele Falanga e Fabio Di Martino – i sindaci del comprensorio torrese-boschese, il dirigente dell’ambito sociale N30 Nicola Anaclerio, l’ippoterapeuta Umberto Casciello e il coordinatore del programma di musicarterapia Maurizio Di Gennaro. «Avviamo questo nuovo progetto al termine di un percorso durato circa un anno e mezzo – la presentazione dell’avvocato Raffaele Falanga -. Tempo impiegato per capire, attraverso il confronto con le associazioni del territorio, reali esigenze e necessità: così sono nati interventi finalizzati a sviluppare e mantenere l’autonomia delle persone disabili». Interventi innovativi e personalizzati, un’assoluta novità nel campo dell’assistenza.
«Inauguriamo un centro di eccellenza – la soddisfazione espressa da Nicola Anaclerio, dirigente dell’ambito sociale N30 – pensato per costruire una nuova frontiera dei servizi sociali e per dare risposte a tutti. Si apre un ulteriore spiraglio di fiducia per la disabilità». Parole accolte con un caloroso applauso dalla folta platea di familiari di «persone speciale» accorse alla presentazione dei nuovi strumenti di inclusione introdotti al Pinus Lab: su tutti l’ippoterapia e la musicarterapia. Metodologie illustrate da chi, ogni giorno, si occuperà di favorire i processi di inclusione sociale di disabili adulti e minori dagli 11 ai 18 anni, autonomi e semiautonomi.
Un modo di fare rete esaltato dal sindaco di Trecase, intervenuto alla presentazione insieme ai colleghi di Boscotrecase e Torre Annunziata: «Da soli non si percorre molta strada – le parole di Raffaele De Luca -. Insieme ai sindaci del territorio abbiamo portato avanti un discorso per dotare le nostre città di uno strumento fondamentale per le fasce deboli: una struttura del genere mancava nel nostro territorio e risponderà alle esigenze e alle necessità di centinaia di famiglie».
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