Potrebbero arrivare entro fine estate le modifiche alla disciplina sulla riforma organica della magistratura onoraria. È l’annuncio fatto dal presidente della commissione Giustizia del Senato Andrea Ostellari nel corso del convegno “Modifiche alla riforma della magistratura onoraria: aspetti ordina mentali e previdenziali” promosso a Sorrento dal consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata. Un momento importante perché ha messo attorno ad un unico tavolo tutti gli attori di una riforma attesa dal mondo forense: “Nella mia qualità di presidente dell’ordine – sottolinea Luisa Liguoro – sono molto soddisfatta di questo convegno perché siamo riusciti ad assicurare la presenza di tutti i soggetti coinvolti nell’opera di riforma della magistratura onoraria, senza la quale l’amministrazione della giustizia non può funzionare. È infatti da tempo che si avverte la necessità di una normativa che possa portare ad una corretta utilizzazione delle risorse umane coinvolte in questo settore anche se è doveroso ribadire che, a prescindere da ogni auspicabile riforma, l’Avvocatura chiede da tempo e a gran voce che il governo investa fattivamente nel settore Giustizia e che smetta di fare modifiche legislative i cui costi sono sopportati solo dai cittadini e dagli avvocati”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della fondazione forense, Enrico De Nicola: “La giustizia onoraria – dice Gennaro Torrese – ha un peso specifico nel mondo giudiziario italiano, visto che circa i due terzi delle controversie in sede civile e penale sono risolte da giudici onorari. È importante che la classe politica sappia dare una risposta che sia recepita da tutto il mondo giudiziario e dai giudici onorari. Un’ultima annotazione: una riforma di tale spessore non si può fare senza mezzi e risorse, anche perché avrà effetti anche sull’economia. Dicono che gli investitori stranieri non vengono in Italia perché hanno paura di cimentarsi con la nostra giustizia: dobbiamo fare in modo che questi processi vengano fatti in maniera celere e con certezza delle decisioni”.
Due le tavole rotonde proposte nel corso della lunga giornata di lavori. La prima, dedicata al tema “Le proposte di modifica al D.Lgs. 116/2017 in commissione Giustizia del Senato” ha visto la partecipazione del presidente della commissione Giustizia al Senato, Andrea Ostellari; del relatore della legge 56/201, Giuseppe Luigi Cucca; del presidente della Giunta per le autorizzazioni, Andrea Delmastro Delle Vedove; del componente della commissione Giustizia a Palazzo Madama, Angela Anna Bruna Piarulli; della relatrice del Ddl di modifica, Valeria Valente; del componente del tavolo tecnico di riforma, Luigi Vingiani. Proprio Vingiani – uno dei due giudici di pace in tutta Italia ad aver partecipato al tavolo tecnico – ha spiegato l’iter dei lavori, entrando nel merito della Riforma Orlando: “Il nuovo governo – ha spiegato – ha istituito un tavolo tecnico che ha licenziato un testo partendo dalla proposta, a firma della confederazione dei giudici di pace e dell’Unimo, che ha raggiunto quasi unanimi consensi, compresa l’Anm” sottolineando come “il governo, nella persona del ministro Bonafede e del sottosegretario Morrone con 14 associazioni su 16 ha sottoscritto un accordo con cui ha sostanzialmente recepito la proposta del tavolo tecnico, impegnandosi a procedere alla stesura di una bozza del testo normativo da sottoporre al Consiglio dei Ministri”.
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Ostellari ha sottolineato come la commissione “riprenderà le audizioni nell’ultima settimana di febbraio. L’obiettivo è terminare quanto prima i lavori. Sono due i relatori impegnati nella stesura di quello che dovrà essere il testo unificato, con l’obiettivo di recepire le istanze venute e che verranno dalle audizioni. I nostri propositi sono di portare il testo non oltre aprile in Senato, per poi sottoporlo all’attenzione della Camera a maggio e arrivare a licenziarlo in aula per fine estate”.
Un impegno salutato con soddisfazione dal presidente del tribunale di Torre Annunziata, Ernesto Aghina, che ha moderato la prima sessione dei lavori. A seguire la seconda parte dedicata a “Gli aspetti retributivi e previdenziali”, moderata dal consigliere dell’ordine Francesco Maddaloni e alla quale sono intervenuti il consigliere del Csm Antonio D’Amato; il componente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Ugo Grassi; il giudice di pace di Venezia, Massimo Libri; il vicepresidente della Cassa Forense, Walter Militi; il componente della commissione Giustizia a Palazzo Madama, Francesco Urraro; il componente della commissione Affari Costituzionali alla Camera, Catello Vitiello.