Torre del Greco – Analizzando la parabola esistenziale di Rembrandt, sembra di assistere alla proiezione di una pellicola in cui il primo e il secondo tempo sono stati montati a casaccio. Le differenze tra la prima e la seconda metà della sua vita, infatti, sono talmente grandi che lo spettatore non può che porsi la seguente domanda: come ha fatto il più importante pittore olandese di tutti i tempi a passare dai fasti e riconoscimenti della gioventù all’oblio degli ultimi anni?

Tuttavia, oltre una vita avventurosa e non sempre felice (che verrà approfondita ed analizzata nel corso della serata), rimane il valore, indiscutibile, dell’artista.

Certamente ebbe la fortuna di essere l’uomo giusto al posto (e al momento) giusto: aver vissuto durante il secolo d’oro della storia olandese ha contribuito alla sua fortuna; allo stesso modo, essere nato in tempo per poter sfruttare, in maniera innovativa, la lezione di Caravaggio sulla luce è stato un altro “colpo di fortuna”.



Eppure, quando si osservano le sue opere, ciò che conquista è la sua capacità di resa psicologica e di analisi dei personaggi ritratti. Sembra che Rembrandt non stia dipingendo figure fisiche, ma stia fissando su tela la loro anima, intrappolandola su un supporto materiale.

Di questo e di tanto altro si parlerà durante la seconda serata a tema, dedicata all’artista olandese, che si terrà giovedì 30 novembre 2017, alle ore 20.00, presso la sede del Centro d’Arte Mediterranea a Torre del Greco.

Per informazioni e prenotazioni: 081.881.59.21 – info@centrodartemediterranea.it