Sala gremita, pubblico coinvolto e divertito: l’ Associazione Teatrale Gianni Pernice chiude tra gli applausi il primo dei quattro appuntamenti di “A vedova se cunsola”, portato in scena sabato 23 novembre presso il teatro Don Orione in omaggio alla scomparsa del tecnico audio-service, Gaetano Romano. L’opera – tratta dalla commedia in due atti “Il vedovo inconsolabile”, di Raffaele Caianiello – è stata in buona parte
rivisitata dalla regista Rosalba Pernice, che ne ha fatto uno spettacolo schiettamente comico ma allo stesso tempo ricco di temi importanti ed attuali.
A farla da padrona sulla scena è l’universo femminile nelle sue diverse sfaccettature: da Gabriella (Rosalba Pernice), la vedova sconsolata e tormentata dall’anima del marito Tommaso (Raffaele Adamo) il quale, morto per uso di droghe, le impedisce di “consolarsi” con un nuovo compagno; alle escort dell’agenzia “matrimoniale” Renata, Rosena ed Eliana (rispettivamente: Cristina Accardo, Laura Battiloro e Annachiara Granato) che sono, all’opposto, una parodia della donna ammaliante dai facili costumi. Ed ancora Ninina e Caterina (Francesca Romano e Agnese Granato), le petulanti sorelle di Gabriella: l’una zitella e in apparenza “tutta casa e chiesa” e l’altra reduce dal matrimonio infelice con Armando (Carmine Bruno) che, affetto da ansia di prestazione, non riesce a soddisfare i desideri della moglie. Per finire con Filina (Eleonora Ginelli) l’impicciona figlia del portiere, ed Aicha (Ester Giobbe) la giovane musulmana madre di Alì (Michele Bruno) che nonostante le prime diffidenze e pregiudizi verso la sua religione, sarà accolta in casa di Gabriella.
Donne che appartengono ad universi lontani ma unite da una serie di episodi ironici e paradossali e che insieme troveranno la forza per superare le proprie difficoltà: è la forza delle donne, capace “di spostà pure e’ muntagn”. Un messaggio deciso, che prende di mira in particolare una piaga della nostra società: la violenza sulle donne.
Ed è proprio così, infatti, che Gabriella riuscirà ad averla vinta su Umberto (Giuseppe Granato) – il meschino guappo napoletano che cerca di soggiogare Aicha usando la violenza – nonché a respingere le avance dei suoi spasimanti: il dottor Luigi (Nunzio Di Somma) uomo “dalla carne debole” ed Ambrogio (Vincenzo Bruno), il filosofo ciarlatano.
Alla fine la vedova troverà un modo tutto suo di consolarsi, liberandosi finalmente dallo spettro del marito. Toccante il finale con l’assolo di Gabriella – a cura della regista Rosalba – accompagnato dal passo a due dei giovani ballerini Ilaria Bruno e Antonio Giulivo. Forte la morale: chi si rende schiavo della droga, si rende artefice del suo sciagurato destino preferendo alla vita la morte.
Prossimi appuntamenti: domenica 24 Novembre; sabato 30 Novembre e domenica 1 Dicembre. In cantiere anche i progetti per il prossimo anno, in occasione del decennale in memoria di Gianni Pernice:” Seguirò ancora un filone comico ma al tempo stesso impegnato – commenta Rosalba – che ha riscosso successo tra i nostri fedeli spettatori”.
Maria Panariello