Si tratta di Castello Aselmeyer, che domina il corso Vittorio Emanuele nel quartiere Chiaia.
L’edificio fu eretto definitivamente nel 1902 come residenza personale e due anni dopo fu venduto al banchiere Carlo Aselmeyer, quando lo stesso Young si trasferì sull’isola della Gaiola.
Il Castello napoletano rappresenta uno dei più riusciti esempi di architettura neomedievale della città; presenta numerosi elementi autobiografici dell’architetto, oltre ad evidenti elementi “elisabettiani” e “Tudor”.
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La mastodontica struttura è un edificio civile edificato dall’architetto anglo-napoletano Lamont Young.
L’edificio fu eretto definitivamente nel 1902 come residenza personale e due anni dopo fu venduto al banchiere Carlo Aselmeyer, quando lo stesso Young si trasferì sull’isola della Gaiola.
Offre un’architettura gotica inglese: archi inflessi o ogivali, torri sporgenti, in modo da dare al castello una impronta di carattere medievale.
Di rilievo anche i materiali utilizzati per edificare il castello: la facciata, costituita da due torri laterali, è rivestita interamente da bugne in pietra vesuviana, mentre gli interni (soffitti, pavimenti, pareti, scale, porte) sono tutti in legno.
Un vero e proprio castello incastrato in scorcio di una delle zone più frequentate di Napoli che merita di essere ammirato.