In questo complesso, che è uno dei monumenti più importanti del Centro storico napoletano, hanno lasciato traccia da San Tommaso d’Aquino a Giordano Bruno e Tommaso Campanella, da Tiziano a Michelangelo da Caravaggio, da Raffaello a Giuseppe de Ribera, da Tino di Camaino a Francesco Solimena, da Luca Giordano a Luigi Vanvitelli, Domenico Vaccaro, Cosimo Fanzago, Mattia Preti e una moltitudine di altri artisti noti e meno noti.
La fondazione della chiesa risale al 1283.
I Frati Predicatori (i Domenicani) tutt’oggi risiedono nel convento dove visse San Tommaso d’Aquino.
Il complesso monumentale si trova nel cuore del Centro storico di Napoli dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, tra il Decumano inferiore e quello maggiore.
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Fin dal Rinascimento ha rappresentato un polo rilevante per la storia della città grazie anche alla scelta dei sovrani aragonesi di elevare la chiesa di San Domenico a pantheon dinastico: qui infatti è tuttora è possibile ammirarne le sepolture, le cosiddette Arche aragonesi.
La maestosa Basilica, in cui risuona un organo di 1640 canne, presenta una particolarità : alla Piazza San Domenico Maggiore si mostra con l’abside e non con la facciata principale. L’ingresso primario si spalanca invece nel cortile del convento. Dalla piazza, costruita in epoca successiva alla chiesa, si accede alla Basilica attraverso la grande scalinata sul lato occidentale, voluta da Alfonso I d’Aragona per la chiesetta romanica di San Michele Arcangelo a Morfisa, inglobata nel complesso, che conduce al transetto destro della Basilica.
Il percorso museale standard con visita guidata comprende la Sagrestia, le Arche Aragonesi, la Sala degli Arredi Sacri con la Collezione di abiti del XVI secolo e il Salvator Mundi della scuola di Leonardo da Vinci.
Il percorso museale completo, sempre con visita guidata, culmina con la visita al Corridoio e alla Cella di San Tommaso d’Aquino e, quando possibile, alla Sala del Capitolo e ai Refettori. Il Santo filosofo studiò e visse a più riprese nella Basilica di San Domenico Maggiore: qui si conservano oggetti appartenuti al Santo e il Crocifisso prodigioso del XIII secolo, che secondo la tradizione parlò al frate aquinate.