Per l’amministrazione comunale di Torre del Greco serve infatti chiarezza circa “il limite massimo di cubatura di 750 mc di cui al comma 1 dell’ articolo 39 non trova applicazione, al fine del calcolo dell’oblazione e dell’ottenimento del permesso di costruire in sanatoria, alle costruzioni abusive aventi destinazione commerciale, artigianale, industriale, produttiva, e, comunque, diversa da quella residenziale”.
In materia infatti esistono pareri discordanti della magistratura. Basti pensare che “il giudice adito dai ricorrenti – si legge nella missiva – ha adottato due diverse pronunzie, ordinanza n. 913 del 16.10.09 ed ordinanza n. 275 del 12.03.2010, entrambe emanate dal Tar Campania, SA, Sez. Il, con le quali si è in un caso accolta e nell’altra rigettata la domanda di sospensione degli atti impugnati; nella prima pronunzia, in particolare, si è affermato che il ricorso, in una prima sommaria delibazione, appariva assistito da adeguato fumus boni juris; nella seconda ordinanza si è, viceversa, affermato che l’impugnativa appariva manifestamente infondata”.
Il sindaco Borriello e l’assessore Mele ricordano come il “Comune di Torre del Greco ha adottato una pluralità di provvedimenti con i quali ha inizialmente comunicato, e successivamente disposto, il rigetto di istanze di condono, relative ad edifici aventi destinazione non residenziale per l’avvenuto superamento del limite volumetrico di 750 mc.”, in quanto l’ente “ha ritenuto che il limite di cubatura predetto, entro il quale è ammessa la sanatoria, si riferisca alla totalità degli abusi, sia che essi abbiano avuto ad oggetto edifici di carattere residenziale, sia nel caso in cui siano stati realizzati, invece, immobili a destinazione non abitativa (industriale, commerciale, artigianale, etc.)”.
Al presidente Anci Tuccillo insomma l’amministrazione comunale chiede di farsi latore presso il Governo di una problematica ritenuta fondamentale per l’economia di Torre del Greco e per l’intera area vesuviana.