Recentemente sono stati appaltati i lavori per la realizzazione di un impianto aerobico di gestione dei rifiuti urbani in un’area già fortemente segnata da un carico ambientale enorme, dal punto di vista degli impianti già esistenti, delle emissioni, dei miasmi e della congestione delle infrastrutture viarie. Non vogliamo il compostaggio nel nostro giardino non per un capriccio ambientalista ma perché il giardino qui a Battipaglia non c’è più. Se venisse realizzato questo ulteriore impianto, in un’area di pochi chilometri quadrati avremmo la potenzialità ricevere più di 100.000 tonnellate di frazione umido, praticamente il fabbisogno di tutta la Provincia di Salerno E la piana del Sele, con le sue eccellenze agroalimentari, diventerebbe di fatto la pattumiera della provincia”.
Duro anche il Consigliere Vincenzo Viglione che rincara: “Nello spendere i soldi per gli impianti, l’Europa ci chiede di attenerci ai principi di autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali, ma evidentemente queste righe del bando non sono state considerate dalla Regione Campania al momento di concedere 10ml di Euro. Il peccato originale infatti, per il quale il Comune ha già avanzato ricorso al capo dello Stato, sta nell’aver concesso la realizzazione di questo progetto ad una società in house della Provincia di Salerno quando le manifestazioni di interesse erano chiaramente rivolte alle amministrazioni comunali. I cittadini di Battipaglia sono da 20 anni in lotta contro una gestione scellerata dello STIR provinciale, problema certificato in commissione ambiente dall’assessore Bonavitacola e dalle sanzioni erogate dalla Regione Campania in questi giorni, motivo per cui chiediamo al Consiglio Regionale se sia giusto far pagare ancora una volta alla popolazione i danni di una scelta ai limiti della illegalità”.