Elezione Città Metropolitana. Dopo il manifesto del centrosinistra contro Ascione (nato dopo la candidatura di Alfonso Ascione nelle fila di Forza Italia per le votazioni di ottobre che andranno a formare il parlamentino
“POLITICA E AFFARI”, è il titolo scelto per il manifesto, che continua così: ”PARTITO DEMOCRATICO: Il segretario cittadino del Pd Antonio Cutolo, eletto sindaco negli anni Novanta dopo la caduta dei protagonisti della Tangentopoli torrese, e da me all’epoca sostenuto, in occasione delle elezioni amministrative 2014 stringe l’accordo con gli artefici materiali di quella amara pagina della politica cittadina e dei loro figli (Palomba, Polese e Raia).
“PER LA VERITA’ – seguita -: La mia candidatura a sindaco – scrive Ascione – alle scorse amministrative è stata individuata attraverso le Primarie e sostenuta solo ed esclusivamente da liste civiche”.
“LA DECISIONE – seguita il testo –: Ho fatto una precisa scelta di campo: continuare a restare lontano dalle lobby e dai comitati di affari, che per decenni hanno affossato Torre del Greco. Ho preso le distanze da Nello Formisano e Pasquale Sommese, coloro cioè che hanno preferito difendere i direttori generali dell’Asl, e quindi i loro interessi, causando l’agonia dell’ospedale Maresca”.
“L’lMPEGNO – è il penultimo capitolo scritto dall’ex consigliere provinciale -: Continuo il mio impegno politico avendo accettato la disponibilità di Forza Italia a ospitare il movimento civico nel quale mi riconosco. Il mio lavoro persegue un unico interesse: quello della collettività. Altri – dice – hanno fatto della politica la propria professione e, quando non ci sono riusciti, hanno ottenuto la professione grazie alla politica. Per la Città Metropolitana, come tutti sanno, non sono riconosciuti emolumenti: l’unico compenso sarà, se verrò eletto, quello di continuare a lavorare per la gente”.
Poi, il manifesto di risposta di Alfonso Ascione termina con una parola:
“ORA BASTA: Invito coloro che si nascondono pavidamente dietro i simboli senza metterci la faccia, e mi riferisco a pupi e ai pupari del calderone “centro-sinistra-destra”, a un confronto pubblico, in quanto non sarò mai io a sottrarmi alle responsabilità”.