Non essendo natio di Torre del Greco, bensì della provincia di Salerno, da molti corallini è ritenuto un torrese doc: il suo legame con la cittadina dei fiori e del corallo è infatti risaputo alla maggioranza dei torresi che per anni lo hanno visto numerose volte in prima linea.
Per anni infatti, alla guida del commissariato, l’uomo in divisa ha combattuto la criminalità locale su tutti i fronti e senza alcun timore di nulla.
Al suo nome la fascia tricolore cittadina ci è arrivato dopo il rifiuto all’incarico del prefetto.
Un settore molto delicato quello per il quale è stato individuato De Rosa, presidente tra l’altro di un’associazione culturale nota in Campania. Per la gestione dei rifiuti sul territorio, si ricorda, è finito in manette nell’estate 2017 perfino l’ex primo cittadino Ciro Borriello. Una scelta, quella di Palomba, dettata probabilmente dal timore di incorrere in pasticci più grandi di lui o dalla voglia di gestire al meglio il contesto che, come accade spesso, è fonte di preoccupazioni e complicazioni.
Nessuna remora palesata dall’ex primo dirigente salernitano alla notizia della proposta ricevuta. Il primo nome della giunta Palomba è quindi una figura tecnica, in attesa di conoscere il resto della squadra.
Il dubbio che resta, però è questo: come la prederanno gli altri abitanti di Palazzo Baronale? Di fatti, l’incarico della N.U. ad una persona fuori da ogni logica e legame politico “toglie il posto” ad un rappresentante politico. Una sedia in meno da occupare, o meglio, un posto in meno da spartire e reclamare.
Insomma, se da una lato Giovanni Palomba con De Rosa potrà dormire sogni tranquilli con Pietro De Rosa al suo fianco dall’altro resterà sveglio per i numeri da tenere compatti in consiglio comunale.