Per i pentastellati momento di riflessione per il risultato ottenuto
Si respira un’aria triste in piazza Palomba, quartier generale dei grillini di Torre del Greco. Il 26,73 per cento (12082 voti) delle europee è un ricordo lontano. Adesso ci si deve accontentare del 5 ,90 (2847 preferenze) andato al candidato sind aco a 5 stelle Ludovico D’Elia. E sercizio che tuttavia diventa quasi impossibile se si guarda al risultato della lista: 5,44 per cento, circa 300 voti in meno. Piove s ul bagnato, ma guai a parlare di flop. Son sessant’anni che i politici a ogni elezione trovano motivi per negare l’insuccesso. E i grillini non sembrano fare eccezione.
Ecco Luigi Gallo, deputato pentastellato a dispetto dei dati ribatte con un iper-ottimismo ostentato che lo accompagna fin dalla campagna elettorale: “E’ molto probabile che Ludovico D’Elia del M5S sarà nel
prossimo consiglio comunale di questa città grazie ai 2847 voti come candidato a sindaco e 2562 alla lista del M5S”. “Il controllo del voto – continua Gallo – sul nostro territorio è così forte che ha fatto svanire circa 10000 voti nelle elezioni comunali per il M5S. Parenti, amici, promesse, favori, ricatti, soldi, ingaggi per la campagna elettorale dall’attacchino al rappresentante di lista pagato in nero, sono tutti gli anelli delle catene che ci legano ad una città senza futuro per giovani e meno giovani”. Poi, è il momento dell’ottimismo: “La crepa però è ormai aperta. Da oggi tutti i documenti passeranno sotto i raggi X, le decisioni, gli accordi sottobanco all’interno del Comune saranno subito riportati ai cittadini. I tribunali saranno informati di ogni anomalia. Ci sarà la prima vera opposizione alla malapolitica che questa città abbia mai conosciuto che sia quella di Raia o di Borriello. Ci sarà la prima sentinella che vigilerà e tutelerà i diritti e i bisogni dei cittadini senza compromessi e tradimenti”. Il M5S di Torre del Greco – si legge in una nota diramata – non darà nessuna indicazione di voto e non si schiera con nessuno dei due candidati sindaco in ballottaggio rifiutando categoricamente la logica del meno peggio.
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 4 giugno 2014