Strana città Torre del Greco, dominata da uno strano modo di fare politica. Formata da quell’establishment che ha avuto paura di legarsi con un simbolo in declino e l’ha dunque lasciato solo al suo destino. Parliamo dei vari esponenti di punta di quello che un tempo era il primo partito della città: Forza Italia. Hanno lasciato in tanti. I primi sono stati Ferdinando Guarino e Ciro Guida (insieme alle ultime comunali presero circa 1200 voti) che hanno stracciato la loro tessera per andarsi a rifugiare nella civica Borriello sindaco. Ancora prima, ad uscirne era stato Giovanni Sorrentino (551 voti 2 anni fa), che ha sposato la causa di Fratelli d’Italia. Ultimi a lasciare il partito di Berlusconi sono stati Michele Polese (prese 681 voti e ora è candidato in Nova civitas) e Giovanni Palomba (ha portato via 721 voti, ora è vicino al Nuovo centrodestra), ex coordinatori cittadini.
C’è Ciro Borriello, supportato da Forza Italia, Fratelli d’Italia e altre sei liste. C’è Loredana Raia, con il suo Pd, Centro democratico, Ncd-Udc-Ppe e altre quattro sigle. C’è Alfonso Ascione, supportato da quattro liste civiche. Poi, ci sono i candidati a sindaco che corrono solo con la propria lista. Ludovico D’Elia del Movimento 5 Stelle. Filippo Colantonio, con la sua Prima Torre Prima. E, in ultimo, Giandomenico Maglione, con la lista Lavoro comune.