Una giornata da dimenticare per Napoli. Questo in sintesi il commento che sorgerebbe spontaneo all’indomani dell’increscioso impasse istituzionale campano nei confronti di Città della Scienza. Come pubblicato anche dalla nostra testata, il 4 marzo 2014 avrebbe dovuto essere una data storica per la cultura italiana e per la rinascita dell’importante baluardo del sapere scientifico nazionale, che Città della Scienza rappresenta. Infatti, ad un anno esatto dal rogo, si sarebbe dovuto siglare un Accordo con la Regione Campania e il Comune di Napoli, alla presenza del neo ministro Giannini, allo scopo di avviare il tanto sospirato Programma di ricostruzione. Ma le cose sono andate diversamente.
L’Accordo è saltato, con grande delusione del quadro direttivo del polo scientifico partenopeo e con una plateale brutta figura mediatica. Motivo del flop istituzionale sembrerebbe essere stato un mancato accordo tra Comune e Regione, con assenza fisica di Caldoro e De Magistris, sostituiti dai loro vice. Il Presidente di Città della Scienza, Vittorio Silvestrini, confida in un perfezionamento della trattativa e nella sigla dell’Accordo in un futuro immediato; ma rimane il fatto che Napoli ha palesemente perso un’occasione importante e una giornata di festa è diventata una pagina non edificante per la politica campana.
Marika Galloro