Nella miglior tradizione della politica locale, non c’è governo cittadino che non nasca portandosi dietro il travaglio di una squadra di governo, con tutti i postumi del caso. Quello di Ciro Borriello (il secondo) non è
Capone è titolare della ditta edile Il Castoro che si occupava dei lavori di ristrutturazione di un rudere di via Nazionale destinato a diventare un supermercato, e per questo è incappato in numerose irregolarità che lo hanno portato ad essere rinviato a giudizio dai giudici della prima sezione penale del tribunale di Torre Annunziata. Ciro Borriello rischia di andare a Palazzo Baronale per il primo consiglio comunale sul carrello dei bolliti, non solo per questa vicenda. Sempre Donato Capone – secondo voci di corridoio – mentre gli conferma fedeltà a parole, in realtà sembrerebbe pressare non poco “il sindaco dei fatti” per avere nuove deleghe in seno alla maggioranza di governo. Ebbene, chi si ricorda d ell’assessore Sofia Flauto? L’ex assessore alle politiche sociali della prima giunta comunale targata Ciro Borriello e moglie di Luigi Lagravanese e in qualità di rappresentante d ella società cooperativa onlus Arkimedia con sede nella città di Aversa esercente l’attività di assistenza sociale: una società cooperativa che, secondo un’inchiesta firmata dal gip Egle Pilla del tribunale di Napoli di quasi tre anni fa, avrebbe erogato contributi alla moglie di un pezzo da Novanta del clan dei Casalesi. Pare che Capone stia pressando il primo cittadino per avere proprio la delega alle Politiche sociali, in modo da poter “riciclare” la sua “favorita” Sonia Flauto in tema di sociale. Ma non è solo Capone a turbare i sonni di Ciro Borriello. Infatti, secondo rumors, mentre nasceva il suo secondo governo cittadino, c’è stato un braccio di ferro tra l’ex assessore Ferdinando Guarino e il titolare d ella fascia tricolore. Pare che il secondo, avesse idea di far entrare in consiglio comunale il fedelissimo del governatore campano Caldoro, Ciro Accardo – essendo uno dei primi non eletti nella civica Borriello sindaco –, promuovendo in giunta proprio Nando Guarino, ma chiedendo, in cambio, le dimissioni della figlia Annalaura eletta nel consiglio comunale. Ma Guarino padre non si è fidato e, quindi, in giunta, al posto suo, c’è finito proprio Ciro Accardo. Ma non è tutto. Altre frizioni sembrano arrivare da Ponte della Gatta, dove l’ex sindaco Valerio Ciavolino sembra non aver gradito la mancata promozione in giunta del suo pupillo Domenico Perna. Morale della favola, sembrerebbe che il rapporto tra i due – Ciavolino e Borriello – sia diventato gelido, addirittura persone del loro entourage raccontano che non si parlino nemmeno più. Borriello ora cerca di uscirne fuori. Però qualcuno avvisi Borriello che fuori dal suo tunnel forse non c’è nessuna luce.
Alan
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 9 luglio 2014