Politica locale
Un vero e proprio battibecco, quello generatosi tra i consiglieri Lorenzo Porzio, rappresentante dei D.S, e Giuseppe Speranza fra i banchi di Idv. La questione è scaturita da alcune dichiarazioni "a caldo" rilasciate dal diessino Porzio, poco dopo il penultimo consiglio comunale. Mancanza di rispetto: questa l’accusa di Lorenzo Porzio rivolta alla maggioranza, che al momento di discutere dell’istituzione della commissione d’inchiesta sulla vicenda "depuratore", optò invece per una inversione di ordine del giorno, venendo meno agli accordi presi durante le precedenti conferenze dei capigruppo. Una reazione suggellata dall’abbandono dell’aula di Porzio, seguito dal leader della Margherita Alfonso Ascione. A questo seguirono anche alcune affermazioni circa il dispendio economico presente quando le conferenze dei capigruppo, si rivelano come in questo caso fasulle, visto il totale cambiamento di programma. Affermazioni che sono però suonate pesanti al capogruppo di Idv Giuseppe Speranza, che ha voluto subito dopo chiarire alcuni aspetti legati sia all’atteggiamento del collega Porzio, sia alle sue dichiarazioni. E così, in risposta alla forte affermazione di Porzio "noi costiamo", Speranza ha tempestivamente chiarito che le conferenze dei capigruppo non sono assolutamente retribuite con degli extra, ovvero: nessuna "ricompensa" oltre ai consueti stipendi, regolarmente percepiti dai nostri politici. Per il resto, il capogruppo di Idv ha semplicemente definito "un atteggiamento pretestuoso" il comportamento dei due rappresentati dell’opposizione, tenuto durante l’assise della discordia. Si poterebbe dichiarare un pacifico "pari" se non ci fosse una ulteriore dichiarazione del consigliere Porzio, che fuga ogni dubbio sulle questioni economiche legate alle conferenze dei capigruppo. Le precedenti dichiarazioni erano infatti riferite oltre alla retribuzione intascata dal consigliere impegnato in conferenza, anche ai rimborsi destinati alle ditte per le quali i politici sono dipendenti. Un ragionamento più che lecito in quanto essendo assenti per impegni politici dalla postazione di lavoro abituale, questa dovrà pur essere rimborsata delle ore di lavoro sottratte. E quindi, quanto affermato dal consigliere Speranza ha un senso relativamente, perché se non c’è ricompensa extra per i capigruppo, di sicuro c’è un rimborso per le ditte. E se come in questo ultimo caso le conferenze si rivelano delle "perdite di tempo" in quanto gli accordi presi si dimenticano così in fretta, ancora una volta si potrà parlare di "sprechi". Per quanto invece concerne la questione depuratore – matrice dell’intera polemica – la votazione tenuta dal consiglio comunale ha sancito la negazione dell’istituzione della commissione d’inchiesta. Per questo, non resta come già fatto presente da Lorenzo Porzio, che rivolgersi alla Procura della Repubblica. Una decisione di cui si era già vociferato tempo fa.
Paola Russo