“Tranne alcune autorevoli eccezioni, la logica dei partiti è stata esclusivamente di premiare il grado di fedeltà al capo – ha affermato – facendo prevalere l’accentramento e il personalismo delle scelte. In questo quadro, anche il Partito democratico a livello locale, tranne poche eccezioni, che meritano fortemente di rappresentarci per consenso o storia personale, ha fatto scelte discutibili, penalizzando uscenti competenti e autorevoli e, soprattutto a Napoli, ha completamente disatteso le indicazioni provenienti dai circoli territoriali”.
“È assurdo che chi ti deve sostenere, spesso anche con sacrifici personali, non venga nemmeno consultato, e che prevalgano logiche settarie e irragionevoli. Così si rischia di fare un grande favore alle forze populiste, intolleranti e massimaliste che, purtroppo, anche nella nostra regione rischiano di prevalere. Io, come al solito, lealmente sosterrò – ha concluso Daniele – la coalizione di centrosinistra, ma è chiaro che, dopo il 4 marzo, ci sarà tempo e modo per affrontare la questione e per aprire nel Pd una seria discussione”.