Dimissioni Borriello. Mai dire mai. A pochi giorni dal termine ultimo per ritirare le dimissioni da parte del
sindaco dimissionario Ciro Borriello (lunedì 17 agosto), sono in corso le ultime trattative tra il primo cittadino e i cinque malpancisti che hanno messo in crisi l’amministrazione di centrodestra della città del corallo. Era previsto per ieri il rientro dalle vacanze della fascia tricolore, ma a causa di problemi in famiglia ha dovuto anticipare di qualche giorno la fine delle ferie estive e, senza perdere tempo, subito si è messo all’opera per ricucire coi cinque dissidenti della sua maggioranza. I beninformati parlano di un ulteriore incontro tra i sei per trovare la quadra, ma le posizioni sembrano ancora molto distanti e ferme a prima della partenza del primo cittadino per le vacanze agostane. I consiglieri di maggioranza Annalaura Guarino, Cinzia Mirabella, Antonio Trieste , Luigi Caldarola e Stefano Abilitato hanno portato a lungo avanti un braccio di ferro con il sindaco per un mini rimpasto di governo: la loro richiesta è inequivocabile: “Venire a conoscenza degli atti soltanto dopo essere stati licenziati –avevano scritto in una nota congiunta i dissidenti – non ci consente di lavorare al meglio per la nostra città. Non possiamo permetterci il lusso di partecipare passivamente alla vita politica, ma abbiamo il dovere di dare il nostro contributo, sempre, portando avanti proposte e soluzioni nate dal confronto con i cittadini. Non saremo mai consiglieri “yes man” – sottolineavano – che entrano in consiglio comunale soltanto per alzare la mano, ma vogliamo e soprattutto dobbiamo essere menti pensanti e collaborative. Se non ci è concesso questo, il consiglio comunale non ha ragione di esistere”, che tradotto dal politichese significa che i cinque dissidenti vogliono contare di più all’interno del governo cittadino. Come? Con la nomina di uno o due assessori di loro fiducia. Dall’altra parte, però, Ciro Borriello non vuole mostrarsi debole e, quindi, non è intenzionato a trattare la proposta che ha portato avanti fino ad ora su diversi tavoli: “Sì ad un rimpasto, ma i nuovi assessori devono essere pescati tra i cinque dissidenti”, diversamente la sua seconda esperienza da sindaco Di Torre del Greco si può ritenere conclusa. Ma la politica è sempre l’arte del possibile e mancano ancora due giorni per ripensamenti e passi indietro…da entrambe le fazioni.
Alan