Il carcere deve rappresentare uno strumento detentivo di rieducazione, non il luogo in cui l’individuo è alienato: come recita l’articolo 27 della nostra Costituzione, “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
“I valori di uguaglianza e solidarietà guidano l’azione amministrativa – conclude l’Assessore – e il Comune di Napoli con l’istituzione del Garante per i diritti dei detenuti vuole dare seguito proprio alla Carta Costituzionale, individuando così una figura che possa contribuire alla salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone incarcerate, garantendone la dignità ed eliminando ogni forma di marginalità sociale”.
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