Nel giorno del suo sfogo l’ex Assessore fa dietro front e manda a casa cronisti e cittadini curiosi
(a) Torre del Greco – Speranza buca “l’incontro pubblico”. Il tempo di un rapido caffé con Michele Polese – presidente dell’Assise comunale – per decidere di mandare all’aria il confronto con consiglieri, assessori, stampa, e addirittura la cittadinanza tutta: è il clamoroso dietrofront di Giuseppe Speranza nel giorno in cui avrebbe dovuto fare chiarezza sulla vicenda che lo ha visto protagonista alla vigilia delle scorse elezioni regionali.
Grandi pulizie in Giunta. Il passaggio del sindaco Borriello al Pdl non è stata cosa gradita a qualcuno dei suoi uomini. Tra questi Speranza, dapprima eletto consigliere con Idv alle scorse amministrative per poi sedere tra i banchi di governo per far posto in aula a Salvatore Antifono, che aveva oramai intrapreso una vera e propria battaglia giudiziale contro l’amministrazione a suon di ricorsi. Un “gesto eroico”, volto a salvare l’emiciclo di Palazzo Baronale con tutti i suoi abitanti, per il quale Speranza confidava in un’assoluta e personale inviolabilità dalla squadra di governo. La doccia fredda alla vigilia delle elezioni regionali: Borriello candidato con il Pdl e Speranza che vota e fa votare Idv. Il Sindaco “ringrazia” l’assessore alla Trasparenza e lo fa fuori dalla Giunta che si trincera in silenzio stampa.
Tentativi di mediazione. È tutto pronto per il grande sfogo di Speranza. Alle ore 12 l’ex consigliere arriva al Palazzo, parcheggia il suo due ruote e preannuncia che avrebbe parlato in presenza di consiglieri, assessori, stampa e finanche la cittadinanza, perché – ricorda Speranza – “sono sempre stato l’Assessore alla Trasparenza e non ho nulla da nascondere”. Il tempo che si esaurisca la discussione in commissione consiliare in tema di Protezione Civile, e Speranza avrebbe raccolto gli amici del Palazzo e i pochi giornalisti presenti per fare il punto della situazione. Puntuale, arriva però la richiesta di un colloquio da parte di Polese. Speranza raggiunge gli uffici della Presidenza, e l’aroma del caffé lo manda letteralmente in estasi: ritornato in commissione, i cui lavori erano ormai finiti, l’ex Assessore alla Trasparenza cambia idea e manda cronisti e curiosi a casa, per riunirsi in privato con esponenti dell’assise. Facile intuire che in questa partita proprio Polese abbia giocato un ruolo chiave, di mediatore tra lo “scontento” e il sindaco. Borriello, dopo il flop delle regionali, sa bene che è ora di ricucire diverse fratture e di ricomporre alleanze che lo possano saldamente tenere in sella alla guida della città, e, soprattutto, lontano da brutte sorprese.
Nino Aromino
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 14 aprile 2010