Chiuso il monumento delle Cento Fontane. Il motivo dell’ordinanza firmata dal sindaco per chiudere uno dei simboli della città è l’incuria in cui versa complesso delle Cento Fontane, che raccoglie da secoli le acque di una sorgente naturale di acqua potabile alimentata dal fiume Dragone, il quale – stando ad antiche
testimonianze raccolte dallo storico Francesco Balzano – aveva la sua origine alle radici del Vesuvio ed è stato completamente sommerso dalle numerose colate laviche che hanno interessato la storia locale. Il complesso di cui godiamo oggi risale originariamente al 1783, quando per incarico dell’Università (Torre del Greco) il reverendo Don Gaetano De Bottis, con arditi scavi raccolse l’acqua dispersa e ne rintracciò dell’altra, convogliandola in nuovi e più idonei condotti. Fece poi costruire, in grottoni scavati nel muro di contenimento e nel terrapieno della rupe sotto il castello una prima fontana, architettonicamente decorosa, dotata di ventotto “cannuoli” e adibita per bere e fare provviste, ed una seconda con nuovi lavatoi comuni che doveva servire alle donne per lavare i panni. “Dal sopralluogo effettuato dai tecnici dell’ufficio giardini e parchi pubblici – si legge nell’ordinanza firmata dal primo cittadino – si evince come l’area delle Cento Fontane versi in uno stato di totale abbandono, con la presenza di erbacce lungo le gradinate e la struttura nonché una perdita d’acqua dalla fontana dello stesso monumento storico che crea una situazione di potenziale pericolo per la pubblica incolumità”. A questo si aggiunge anche il pericolo di crollo, tant’è che il sindaco ha ordinato la chiusura “fino a ulteriori sopralluoghi per la verifica dei requisiti di sicurezza della scarpata”.