Il 29 maggio del 2014, la Bagnolifutura, società incaricata di dar vita nuova all’ex area industriale viene dichiarata fallita dal Tribunale di Napoli. E questo avviene proprio durante la gestione dell’attuale amministrazione, in possesso del 90% delle quote societarie.
La mission di quella Stu comprendeva il completamento dell’acquisizione delle aree, la bonifica dei suoli dell’ex Italsider e dell’ex Eternit, l’attuazione del Piano Urbanistico Attuativo di Coroglio-Bagnoli e cioè la realizzazione delle infrastrutture, la commercializzazione dei suoli destinati agli interventi privati, dalle residenze al terziario, dal commercio agli alberghi e la gestione delle opere pubbliche realizzate. Spettava tutto a Bagnolifutura, tutto ai suoi azionisti, prima di tutto al Comune e quindi al sindaco che prima del fallimento, peggiorando ancor più la situazione, conferì in Bagnolifutura alcuni immobili comunali del valore di milioni di euro, poi andati persi, nel tentativo di evitare di portare i libri in tribunale. Ma tutto questo pare non basti al sindaco per osservare un doveroso silenzio, la cosa certa è che il governo non ha bisogno dei suoi consigli o delle sue indicazioni”, è quanto dichiarato in una nota dall’avvocato Simona Sapignoli, coordinatrice cittadina della Lega Napoli, in risposta alla polemica lanciata dal Sindaco di Napoli in queste ore.
“La polemica di De Magistris è pretestuosa.
Il governo ha fatto, in otto mesi, quello che il Comune di Napoli e le istituzioni locali non hanno fatto da quando, dal 2013, hanno le competenze ad occuparsi della grave criticità ambientale di Bagnoli.
Le procedure andranno avanti secondo i tempi stabiliti e nel rispetto delle regole e degli accordi concordati.
Le minacce di mobilitazione rispondono solo ad esigenze propagandistiche che non servono alla Comunità di Napoli”, ha aggiunto in conclusione, Giovanni Romano, già assessore regionale all’ambiente nonché Responsabile Dipartimento Regionale Ambiente e Territorio della Lega.