In scena, sabato scorso, il primo consiglio comunale. Tutto (o quasi) è andato secondo i piani di Ciro Borriello. Non conosce scricchiolii la poltrona del primo cittadino. Guarda soddisfatto passare senza intoppi l’elezione a presidente del consiglio comunale di Antonio Spierto. Ordina ai suoi di far eleggere il grillino Ludovico D’Elia come vice. Regala mazzi di rose alle donne della giunta e del consiglio comunale e vede sornione
l’opposizione sgretolarsi ancora prima d’iniziare la nuova legislatura. Ciro Borriello ride. All’ordine del giorno l’elezione della commissione elettorale del parlamentino torrese, nonché l’elezione del presidente, e del vice, dell’assise comunale. Il nome dell’ex vice sindaco Antonio Spierto passa alla prima votazione senza problemi. 18 voti a favore e 7 schede bianche. Ciro Borriello ride. Il discorso d’insediamento di Antonio Spierto ha qualche sbavatura iniziale. Dopo si verrà a sapere che aveva sbagliato ad infilare gli occhiali per la lettura del foglietto dove si era preparato le parole da dire. Forse per questo dimentica di ringraziare i due consiglieri d’opposizione che hanno votato insieme alla maggioranza (che è composta da 16 elementi) la sua elezione. Ma ci pensa subito un infervorato Alfonso Ascione a ricordaglielo e, anzi, coglie anche l’occasione per promuovere il pentastellato Ludovico D’Elia alla carica di vice presidente dell’assise: invito subito raccolto dal primo cittadino che chiama immediatamente a raccolta i suoi uomini per dare le giuste indicazioni. Ludovico D’Elia viene eletto vice di Spierto con 17 voti (lui non si vota e mette scheda bianca nell’urna). Clelia Gorga, la candidata della minoranza raccoglie solo 7 voti e non passa. Ciro Borriello ride. Anche per la nomina degli scrutinatori si va avanti senza intoppi. Vengono eletti per la maggioranza Ciro Piccirillo (6 voti) e Ciro Guida (9 voti). Per la minoranza eletto Nicola Donadio (7 voti). Ciro Borriello ride.
Un po’ di pepe alla giornata è venuto, invece, dall’elezione dei supplenti degli scrutinatori: eletti per la maggioranza Antonio Trieste (8 voti), Carmine Gentile (7 voti) e per la minoranza Alfonso Ascione (6 voti). Proprio quest’ultimo si è però scagliato contro i propri vicini di banco che lo hanno votato. “Mi dimetto. Non mi sento rappresentante di questa minoranza”, ha detto. E poi: “Io sono rappresentante di me stesso e di chi mi ha votato”. A queste parole c’è stata una pronta risposta del consigliere Giovanni Palomba che ha ricordato che “il voto è segreto”. Poi, i due si sono scambiate milioni di parole che sono risultate incomprensibili per chi gli era attorno. A rasserenare gli animi ci ha pensato il segretario generale che ha subito sostituito il nome di Alfonso Ascione con quello di Ludovico D’Elia (1 voto) per la carica di supplente scrutinatore. Bottino pieno per D’Elia e, intanto, Ciro Borriello ride.
Alan