Il consigliere regionale: “Gli utenti ancora oggi costretti a viaggiare in condizioni da terzo mondo”
“De Luca continua a sostenere, ancora oggi, che la Circumvesuviana, sotto la sua gestione, è destinata a diventare la prima azienda d’Italia. Da oltre due anni non facciamo che ricordare a questo esecutivo che a fronte di una domanda di trasporto pubblico che cresce, non fanno che diminuire di pari passo i livelli del servizio offerto. E la Circumvesuviana non è esente da questo fenomeno. Una qualità che potrebbe essere recuperata anche investendo nella valorizzazione patrimoniale immobiliare e patrimoniale dell’Eav, se ne fossero a conoscenza della sua interezza. Resta da capire, però, qual è oggi il valore complessivo di questo patrimonio. Così come non è dato sapere qual è, allo stato, la situazione debitoria dell’ente. Lo abbiamo chiesto alla Regione attraverso un question time. Ci hanno risposto, in maniera ermetica, con tre righe via mail nelle quali hanno rinviato le nostre richieste di approfondimenti alla prossima seduta utile”.
“Nel mese di novembre del 2016 – ricorda Malerba – abbiamo votato contro la delibera dei debiti fuori bilancio dell’Eav non per uno sterile ostruzionismo, né per un’azione di boicottaggio, ma perché ci saremmo aspettati che, congiuntamente alla ricognizione dei debiti della società di trasporto regionale, ci fosse una seria analisi delle responsabilità di chi negli anni ha generato una massa debitoria pari a 590milioni di euro. E’ lecito, oggi, chiedere di conoscere nomi e cognomi di politici e amministratori che hanno portato la società dei trasporti regionali nel baratro più profondo. Nello stesso tempo, non possiamo non rilevare oggi i ritardi accumulati sul cronoprogramma delle attività di riammodernamento dei 25 treni e del materiale rotabile Eav, il cui completamento, con la consegna del primo locomotore, era previsto marzo 2017. Numeri e fatti di cui il governatore della Campania non può che prendere atto, trasformando i suoi sterili annunci in risposte concrete per gli utenti campani, ancora oggi costretti a viaggiare in condizioni non degne della terza regione d’Italia”.