I pensionati che prendono il caffè nei bar del centro storico e leggono le locandine fuori ai giornalai, oggi commentano la riunione della maggioranza a Palazzo Baronale svolta nei giorni scorsi per risolvere la questione delle dimissioni di Malinconico.
Prima di tutto si chiedono per quale ragione l’evento delle dimissioni sia diventato quasi un affare di Stato, in secondo luogo: non capiscono perché, se un sindaco è deciso a dimettersi debba tergiversare così tanto da permettere alla mandria di consiglieri comunali desiderosi di continuare ad amministrare, di potersi spendere in ipotesi più o meno fantasiose sulla possibilità di evitare la decaduta della giunta Malinconico.
Con grande sollievo di Gennaro Malinconico e dei suoi uomini più fidati, il fantasma di una maggioranza coesa non si è materializzato ripetendo così il forfait dell’elezione del presidente del consiglio comunale.
I pensionati che hanno chiesto notizie sullo stato degli accordi tra gli uomini di partito decisi a far continuare l’avventura del sindaco Malinconico hanno raccolto confidenze sui toni dimessi di chi proponeva “vie d’uscita” per scongiurare la crisi a Palazzo Baronale.
Che il nuovo vertice di maggioranza (che è in corso mentre scriviamo) porti qualche altra novità pochi ci credono. Sul tavolo delle ipotesi resta quella del congedo per motivi di salute da parte del primo cittadino (ipotesi che l’assessore Ciro Sorrentino – tramite una nota ufficiale a firma del coordinatore del suo partito – ha voluto precisare di non essere stato lui a farla, anche se, nella stessa, non smentisce, però, la veridicità della notizia). Un modo per dare alla sgangherata maggioranza la possibilità di andare avanti anche senza di lui. Infatti, è possibile per il sindaco, secondo le regole dell’Amministrazione pubblica, chiedere un’aspettativa di 6 mesi per problemi di salute. Con questo escamotage i consiglieri comunali possono allontanare così lo spettro di perdere la tanto amata poltrona nel parlamentino torrese. Inoltre, poi, l’aspettativa per motivi di salute di 6 mesi avrebbe anche l’effetto “salutare” di far saltare la finestra temporale per nuove elezioni, legata alle prossime Europee di maggio. Altra ipotesi al vaglio della maggioranza di governo è quella di un rimpasto di giunta, con l’ingresso di personaggi politici locali di primo piano.
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Per i pensionati, però, l’opzione più plausibile restano le dimissioni del primo cittadino, anche se, qualcuno mormora, la campagna d’attacco lanciata dall’opposizione tramite volantini e manifesti avrebbe avuto come conseguenza la retromarcia di Malinconico per provare a dare delle risposte alle accuse mosse contro di lui, restando ancora alla guida della quarta città della Campania.