C’era grande attesa per questa serata, visto che il Pri schiera ben cinque candidati proprio di Torre del Greco. Una scelta ponderata quella portata avanti dal vicesegretario nazionale del partito Salvatore Piro: “Abbiamo deciso – ha detto nel corso del suo intervento– di puntare su gente radicata sul territorio, che non ha nulla da chiedere alla politica. Gli altri calano nomi dall’alto, che i cittadini non conoscono e nei quali mi auguro non si riconoscano”. Piro ha poi citato lo slogan scelto per il manifesto di presentazione della serata: “Un voto dato al Partito Repubblicano è un voto dato all’Italia” evidenziando come “dopo oltre 20 anni torna il simbolo dell’edera su una scheda elettorale nazionale”.
Molto apprezzato l’intervento dell’avvocato Antonio Cirillo, candidato al collegio uninominale. “Sono pronto a confrontarmi pubblicamente con i deputati torresi che dopo cinque anni tornano a chiedere il voto ai nostri cittadini, dopo essere stati capaci di produrre il nulla” ha attaccato il penalista. Tanti gli argomenti toccati da Cirillo: dal tema caldo delle demolizioni a quello della riforma della giustizia fino a quello legato alla Deiulemar: “Abbiamo lottato contro un sistema – ha detto, lui che è legale di diversi risparmiatori – quello delle banche. Un potere che un giorno ha preso un suo uomo, che fino ad allora era stato sindaco di Firenze, e l’ha fatto diventare capo del governo”.
Al tavolo dei relatori anche i candidati al proporzionale della Camera, dove capolista è il commendatore Gennaro Cirillo. Ha preso la parola l’avvocato Anna Fusco, numero due nella lista del Pri e consigliere comunale a Trecase (altra città che fa parte del collegio): “La politica – ha evidenziato – è mantenere gli impegni”. È poi intervenuto l’architetto Giuseppe Sorrentino, in terza posizione al plurinominale, che ha ripreso il discorso legato agli abbattimenti e ha posto l’accento sulla necessità di eliminare alcuni vincoli che ingessano l’area vesuviana.
È stato infine il turno di Ciro Faro, storico militante del Pri e più volte candidato al consiglio comunale, alla prima esperienza in tal senso a livello nazionale.
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