“Siamo cittadini onesti e come sempre succede in campagna elettorale, l’onesta gioca a nostro sfavore. Il Comune di Torre del Greco non ha ancora nominato la squadra di deaffissione dei manifesti elettorali abusivi, e gli spazi messi a nostra disposizione sono già tutti occupati . Noi rispetteremo i principi in cui crediamo, quelli della correttezza e della civiltà, anche se saremo costretti a non poter esprimere il nostro diritto di propaganda”.
E’ questa la denuncia di Marco Manna e Clementina Sasso (nella foto), attivisti del Movimento Cinque Stelle e candidati al consiglio regionale della Campania. Manna e Sasso hanno interpellato la polizia municipale di Torre del Greco per chiedere di risolvere l’impasse dei manifesti elettorali. Le modalità di affissione sono state decise da un accordo quadro interpartitico, avallato al prefetto di Napoli Gerarda Pantalone. “Non abbiamo tempo di denunciare l’accaduto perché, in attesa delle procedure di rito, le elezioni si saranno già svolte”.
Manna e Sasso hanno poi accusato gli altri candidati di Torre del Greco di essere “incapaci a rispettare delle semplici regole comuni. Si pensi ad Alessandra Tabernacolo, che è assessore alla Cultura e al Turismo a Torre del Greco oltre che candidata alle Regionali – precisano -. Attenersi alle regole dovrebbe essere un’azione imprescindibile per una rappresentante delle istituzioni, che dovrebbe pretenderne il rispetto e nello stesso tempo essere d’esempio in prima persona”.
I due attivisti del Movimento Cinque Stelle hanno invitato gli altri candidati al consiglio Regionale della Campania a “fare squadra. Nella scelta degli scrutatori – concludono Manna e Sasso – i partiti politici hanno fatto una scelta lontano dalla trasparenza, che viene sempre professata da tutti, e con la questione manifesti vogliamo proporre un sistema per farli riscattare dalle scelte sbagliate. Allora ci chiediamo: perché non creare una squadra di attacchini istruiti dai candidati stessi? In questo modo potremmo controllare la modalità di attacchinaggio e contenere sprechi inutili, che alla fine delle elezioni ricadranno sui cittadini per i costi di pulizia straordinaria”.