” Il presidente del cda dell’Istituzione Premio Massimo Troisi, Salvatore Petrilli, continua ad avere la mia massima fiducia. La Corte dei Conti ha, effettivamente, condannato in via non definitiva Petrilli escludendo completamente qualsivoglia dolo, per una vicenda relativa alla pubblicazione del “Bilancio di fine mandato 2007-2012” , un messaggio istituzionale formato da 24 pagine e non un volantino di propaganda elettorale. La Corte dei Conti ha chiarito la piena legittimità della stampa di tale opuscolo, notando, però, la sua distribuzione tardiva rispetto ai tempi dettati dalla legge. La procedura amministrativa per la realizzazione del bilancio è stata controllata scrupolosamente ritenuta pienamente corretta. Il bilancio di mandato, redatto in adempimento ad una direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri, conteneva tutta una serie di informazioni di carattere istituzionale ed è stato frutto di un lungo lavoro che ha visto coinvolti gli uffici comunali, con la raccolta di centinaia di dati utili ed attendibili per chi li leggesse.
Solo chi non fa, e noi negli anni abbiamo fatto molto, non sbaglia. Associare un errore amministrativo ad un comportamento doloso è ingiusto, scorretto e soprattutto vigliacco. Avere “macchie” sulla propria persona vuol dire altro. L’assessore Petrilli può, a giusta ragione, continuare a camminare a testa alta.
Apprendo dalla stampa inoltre, dell’annuncio delle dimissioni dal consiglio di amministrazione della signora Liliana Mosca, il cui nome mi era stato indicato dal gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle. Devo, tuttavia, notare che le annunciate dimissioni non sono mai arrivate e, dunque, il M5S continua a restare attaccato alla poltrona. Questo vuol dire predicare bene e razzolare male. Ognuno, però, ha i propri valori di riferimento, rispetto ai quali, come sempre, i cittadini sovrani sapranno giudicare, come già hanno fatto nel 2015 quando scelsero il centrosinistra per il governo della Città, mandando all’opposizione i grillini”.