“Ad esempio, una casa di 100mq con un nucleo di 4 componenti nel 2018 pagava di tassa sui rifiuti 310,86€. Con la nuova tariffa sale a 323,216. Un negozio di abbigliamento di 50mq nel 2018 ha pagato 624,9 e ne pagherà 644,65.
Infine, per continuare con gli esempi, un ristorante o pizzeria di 200mq vedrà aumentare la tassa da 8.593€ a 8.863€. Ma siccome il tutto è calcolato sui costi di smaltimento del 2018, ma che già da metà febbraio sono ufficialmente aumentati del 16% e che tutto l’impianto di basa sulla presunzione di passare sin da subito ad una differenziata dal 27% al 65%, concretamente possiamo prevedere che le attività commerciali del nostro territorio pagheranno tutte le scelte sbagliate in termini di nettezza urbana. Infatti se per le utenze domestiche la quota variabile, quella connessa ai livelli di differenziata raggiunta, è fissa, per le attività commerciali è parametrata ai mq, aggravandone i risvolti. Le imprese ed attività cittadine sono già eccessivamente vessate da svariate tasse e da difficoltà economiche. Lo stiamo urlando da giorni, non scherziamo con i sacrifici ed il lavoro delle persone.”