La maggioranza di Centrosinistra si chiude a riccio sul suo sindaco Palomba e tira dritto, passando sopra anche alle ultime vicende giudiziarie che l’hanno vista protagonista.
Dopo le dimissioni di Stefano Abilitato e la sospensione da parte del Prefetto di Ciro Piccirillo, in Consiglio comunale ci sono due new entry: Lucia Vitiello (prima non eletta della civica Il Cittadino) e Maria Orlando (in quota La Svolta), che vanno a rafforzare la fascia tricolore.
In questo modo, infatti, sfuma l’ipotesi di perdere 2 voti in Consiglio per Giovanni Palomba.
In più, arriva la fiducia via missiva da parte del duplex Frulio-Liguoro. E sono altri 2 voti in meno per l’opposizione per cercare almeno di irretire l’azione di governo cittadino.
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Infatti, a seguito del nostro articolo sull’ipotesi sfiducia per il primo cittadino (leggi: Voto di scambio, Palomba a rischio sfiducia), abbiamo ricevuto una email dall’avvocato e consigliere comunale Gaetano Frulio (a nome pure del consigliere comunale – in questo caso non ce ne vogliano i lor signori di usare il maschile per definire il ruolo, a dispetto del modaiolo, e per noi non corretto, femminile –e avvocato Luisa Liguoro) nella quale conferma la “adesione al progetto politico di maggioranza” poiché le ultime inchieste giudiziarie “le responsabilità emerse – così scrive Frulio – non inificiano al momento la nostra adesione al progetto politico amministrativo dell’attuale maggioranza di governo cittadino, in quanto riguardano la posizione personale dei rinviati a giudizio e destinatari delle misure cautelari e non il Sindaco o l’amministrazione da egli guidata”.
Ma soprattutto, l’avvocato e consigliere comunale Frulio (sempre anche a nome dell’avvocato e consigliere comunale Liguoro) specifica di non “‘fare capo’ alla consigliera regionale del PD Loredana Raia, con la quale vi è un rapporto amicale personale ma assolutamente nessuna prossimità di altra natura, tanto meno politica”.
Sarà vero, ma è anche vero che il duplex Frulio-Liguori ha avuto una sostanziale mano durante l’ultima campagna elettorale per racimolare voti da parte dell’ex consigliere comunale e tesserato PD Catello Esposito, lo stesso Catello Esposito che aveva aiutato il consigliere regionale Loredana Raia a stilare la famosa lista dei candidati PD, a supporto della candidatura di Giovanni Palomba a sindaco, fatta naufragare, poi, dall’allora segretario cittadino Massimo Meo, per essersi presentato con alcuni minuti di ritardo all’ufficio preposto a raccogliere le candidature per le Comunali.
Incassata la fiducia di Frulio e Liguoro, e con l’entrata in Consiglio comunale di Vitiello e Orlando il sindaco Palomba va avanti infischiandosene delle inchieste giudiziarie, del “criminale mercimonio di voti”, dello scandalo delle schede ballerine e dei verbali della Procura dove si fa esplicito richiamo anche al suo nome (leggi: Voto di scambio, tirato in ballo anche Palomba (non indagato). Il Gip: “Criminale mercimonio di voti”).
Vero è che per ora non ha ricevuto avvisi di garanzia, ma è altrettanto vero che in un qualunque Comune costituzionale d’Europa, un politico, in questo caso, un sindaco chiamato in causa in questo modo vorrebbe egli stesso e, se egli non volesse, sarebbe costretto a rinunciare alla carica per scagionarsi come un normale libero cittadino.
Vola Palomba vola…
Alfonso Ancona