Infatti, Briatore ha rilasciato dichiarazioni secondo le quali “La pizza napoletana sembra un chewing gum. La pizza non è solo per i napoletani, non l’hanno inventata i napoletani, non è solo per loro. La pizza è un patrimonio Unesco per tutti. Non è che se non è napoletana non è pizza”.
A rispondere alle provocanti dichiarazioni di Flavio Briatore è stato il noto pizzaiolo Errico Porzio, titolare di diversi locali a Napoli ed in Campania.
“Clamoroso al Cibali – ha affermato Porzio -: la proprietà di Crazy Pizza mi ha invitato ufficialmente alla nuova apertura di Napoli (unico pizzaiolo napoletano).
Non è una pizzeria napoletana mettetevelo in testa e non sarà neanche una inaugurazione alla napoletana (martedì 17 nessun napoletano avrebbe inaugurato).
Sto notando un grande clamore alle parole di Flavio Briatore ma la colpa non è sua se i pizzaioli continuano ad esasperare il concetto di pizza contemporanea.
Più idratazione, cornicioni sempre più alti, cotture sbagliate, molto tempo per ultimare le pizze servendole fredde, è ovvio che le pizze diventino chewing gum, come dice Briatore. Il prezzo della pizza poi – ha concluso Porzio – è un altro discorso”.
Qualche mese fa, a dire la sua era stato anche Gino Sorbillo: “Se ha scelto Napoli è perché avrà valutato tante cose.
È un’operazione comunque coraggiosa perché in passato altre pizze non hanno tanto funzionato, mentre la napoletana sia in altre città , ma anche all’estero è stata vincente nella maggior parte dei casi.
Mi auguro che questo suo nuovo progetto, che si basa su una pizza diversa, anche servita in maniera acrobatica, piaccia molto ai clienti e si creino tanti posti di lavoro”.