La società informa la società
“I popoli, gli individui sono come innocenti fiorellini che la storia calpesta” scriveva il filosofo tedesco Hegel. La ferocia dei più forti non risparmia niente e nessuno. Una drammatica conferma di tale insegnamento della storia ci viene da questa immagine di macerie. E’ quel che resta di Varsavia, ribellata all’invasore nazista nel 1 944. Eppure il senso comune più diffuso afferma che bisogna rispettare gli altri e che ogni forma di violenza è deplorevole. Ma è altrettanto comune la constatazione che nel mondo della politica, degli affari e più in generale nella società contemporanea, questi precetti non sono seguiti o sono seguiti con molte eccezioni. Qui le convenienze e la forza sembrano prevalere; e ciò è tanto più v ero nel rapporto tra stati quanto in quelli interpersonali. Il “giusto” dunque non è altro che l’”utile” del più forte? Quando il diritto e la giustizia si scontrano con la logica della forza è sempre la morale a dover soccombere? Proviamo a riflettere, dunque, su queste domande soffermandoci sulla dichiarazione dell’organizzazione Emergency, a proposito dell’attacco alle Torri gemelle, che segue: “La forza delle armi sta disarmando la ragione. Non si tratta di un caso sfortunato; la conseguenza è inevitabile. Le bombe demoliscono il diritto e la legalità. I rapporti tra le persone e gli Stati presentano aspetti impensabili. La strada che si sta imboccando è una china verso le barbarie. Prevalere equivale a dimostrare, averla vinta significa avere ragione”.
Alessia Rivieccio
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 marzo 2013