Starbene – Normalmente quando si sente parlare di acido ialuronico, la prima cosa che viene in mente è la medicina estetica, dove è utilizzato per rallentare l’invecchiamento della pelle e per curare alcuni suoi inestetismi. Sempre più spesso però l’acido ialuronico è utilizzato anche nell’ambito dell’ortopedia per il trattamento dell’osteoartrosi, in particolare con infiltrazioni nel ginocchio e nell’anca. L’osteoartrosi (o artrosi) è una patologia che colpisce le cartilagini delle articolazioni, ed oltre ad essere dolorosa, rende difficoltosi i normali movimenti quotidiani come camminare e salire le scale. Spesso si cura l’artrosi solo per i suoi sintomi, quindi assumendo farmaci antidolorifici ed antiin- fiammatori; che oltre a non curare la causa della malattia, comportano spiacevoli effetti collaterali. La soluzione migliore per la cura dell’osteoartrosi è, come raccomandato dalla comunità scientifica internazionale, il trattamento con infiltrazioni intrarticolari di acido ialuronico che permettono di ripristinare la viscosità e l’elasticità del liquido sinoviale, contenuto nelle articolazioni, che la malattia ha compromesso. L’acido ialuronico è infatti normalmente presente nel liquido sinoviale, dove contribuisce a lubrificare l’articolazione e a permette al liquido sinoviale di fungere da ammortizzatore per gli stress meccanici che le articolazioni ricevono nel corso degli anni. Inoltre protegge la cartilagine dalla penetrazione di cellule infiammatorie e dagli enzimi litici che la degradano ulteriormente. Quando l’acido ialuronico presente nell’articolazione non è danneggiato compie perfettamente la sua funzione ma se, a causa dell’invecchiamento o di patologie, si degrada non aiuta il liquido sinoviale a svolgere le sue proprietà meccaniche anti-shock e di conseguenza sopraggiunge il classico dolore alle articolazioni tipico dell’artrosi. E’ bene sapere che l’artrosi non regredisce con le infiltrazioni di acido ialuronico nelle articolazioni; tuttavia se i trattamenti vengono effettuati con costanza e correttamente, aiuta a lenire e spesso a togliere il dolore al paziente, reintegrando la quantità naturale di acido ialuronico già presente nell’articolazione ed agendo sulla patogenesi della malattia. Recenti studi hanno confermato come l’acido ialuronico, oltre a lubrificare, svolga altre azioni benefiche all’interno delle cavità articolari. Infatti, è stato scoperto che ha un’azione di stimolo sull’attività costruttiva del condrocito(cellula che crea la cartilagine) tramite particolari recettori chiamati CD44, presenti sulla superficie del condrocito, aiutando quindi la produzione di nuova cartilagine e altro acido Ialuronico. Esistono diverse possibilità terapeutiche a base di acido ialuronico, e l’efficacia si ottiene variando il peso molecolare della sostanza in base all’età, al peso, all’attività fisica e al grado di consumo cartilagineo del paziente. Sarà il proprio ortopedico di fiducia a indicare il tipo di acido ialuronico più adatto. I trattamenti andrebbero effettuati in assenza di sintomi per avere successo, quindi quando il paziente non prova dolore; spesso i pazienti pur colpiti da osteoartrosi alle ginocchia, all’anca o ad altre articolazioni non si sottopongono spontaneamente alle cure se non quando sentono soprag- giungere il dolore, vanificando gli effetti benefici delle infiltrazioni di acido ialuronico. L’infiltrazione intrarticolare deve essere eseguita da personale medico esperto, in adeguate condizioni di asepsi ed osservando le norme di tecnica previste.
Dott. Gaetano Scognamiglio
Specialista in Ortopedia e Traumatologia dott.gaetanoscognamiglio@hotmail.com

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 29 gennaio 2014