Le ginocchia sono le principali articolazioni del nostro corpo che con la loro mobilità e complessità ci permettono di camminare, sedere, salire e scendere le scale. L’articolazione del ginocchio è costituita dall’estremità distale del femore, dall’estremità prossimale della tibia e dalla rotula, unite tra loro dalla capsula che avvolge l’intera articolazione e dai legament i che controllano il movimento e conferiscono maggiore stabilità al ginocchio. Infine tra femore e tibia per rendere maggiormente congruenti le superfici articolari sono presenti due cuscinetti ammortizzatori: i menischi. Tra le lesioni legamentose quella che interessa il legamento crociato anteriore è sicuramente la più diffusa.
Il Legamento Crociato Anteriore (LCA) è una struttura sottoposta ad estreme sollecitazioni meccaniche, inÂ
particolare durante l’attività sportiva. Proprio per tale motivo i traumi che frequentemente ne determinano la rottura sono nella maggior parte dei casi di natura sportiva, in cui si realizza una distorsione del ginocchio per una violenta torsione. In seguito ad un trauma, una visita da un ortopedico – che include un’anamnesi ed un esame obiettivo – può aiutare a rilevare quale parte del ginocchio sia lesionata. La visita può essere integrata da indagini diagnostiche strumentali per confermare od escludere la diagnosi sospettata, o per identificare altri problemi. La lesione del LCA può accompagnarsi anche ad una lesione dei menischi, in particolare del menisco mediale. Solo una volta diagnosticato il problema del ginocchio è possibile impostare il trattamento più adeguato. Insieme all’ortopedico, si dovrà decidere se intraprendere un percorso terapeutico chirurgico o non chirurgico, stabilito in base alle esigenze funzionali del paziente. La tecnica chirurgica più utilizzata per trattare le lesioni del LCA è la ricostruzione legamentosa in artroscopia. Con l’artroscopia il chirurgo ortopedico può guardare all’interno del ginocchio tramite una telecamera e con strumenti inseriti tramite piccole incisioni può riparare l’articolazione. Si sostituisce il legamento lesionato con un nuovo innesto creato attraverso il prelievo di tendini dal paziente, più raramente si utilizza un trapianto da donatore. L’intervento eseguito con tecnica artroscopica, seppur di difficile esecuzione, ha il vantaggio di permettere un miglior posizionamento del trapianto, una netta riduzione del dolore post-operatorio e una riduzione delle cicatrici cutanee. Dopo un intervento di ricostruzione è necessario un programma fisioterapico con l’obiettivo di tornare ad una normale attività fisica (lavoro, sport, divertimento).
Dott. Gaetano Scognamiglio
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
dott.gaetanoscognamiglio@hotmail.com
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 maggio 2014