Gli avvocati del diavolo
(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – Si è molto parlato, in questi giorni, dello scandalo dei voli di Stato, che ha coinvolto il premier Silvio Berlusconi, per il quale sono state aperte le indagini da parte della Procura della Repubblica di Roma. Il ‘caso’ pare sia nato da alcune fotografie che ritraevano privati cittadini, tra i quali il cantante Apicella, amico di vecchia data di Berlusconi, mentre scendevano da un aereo di Stato. “Atto dovuto”, quindi, come si sono affrettati a dire i magistrati della Procura di Roma, l’iscrizione del capo del governo nel registro degli indagati; gli stessi magistrati, poi, hanno, da ultimo, avanzato richiesta di rchiviazione per tale vicenda, non ravvisando, nel caso di specie, alcuna ipotesi di reato, in quanto detti privati cittadini avrebbero semplicemente avuto un passaggio su di un aereo di Stato, che avrebbe volato ugualmente, dunque, per trasportare le pubbliche autorità che, nell’occasione, pare fossero a bordo del velivolo. Nessuno spreco di danaro pubblico, allora, si sarebbe avuto in tale frangente; quindi, nessun reato sarebbe stato commesso. Tanto rumore per nulla? Decisamente no, almeno a parere di chi scrive. E’ senz’altro un fatto positivo, infatti, che non sia stata posta in essere, nel caso in questione, alcuna condotta penalmente rilevante; tuttavia, un comportamento legittimo (nel senso autentico della parola) può prestarsi, comunque, ad un giudizio di riprovazione dal punto di vista morale. Stigmatizziamo senza mezzi termini, allora, la condotta di chi, approfittando del ruolo pubblico ricoperto, ha invitato i suoi amici a volare gratuitamente sugli aerei di Stato, mentre i ‘comuni mortali’ viaggiano magari su navi sgangherate (che a volte prendono fuoco), su strade ferrate ben lontane dall’ alta velocità o su autostrade famigerate come la Salerno – Reggio Calabria, eterno cantiere a cielo aperto della nostra penisola. Una classe politica che vuole il rispetto dei cittadini, deve non solo osservare le leggi, ma anche dare l’esempio con condotte moralmente ineccepibili, e di morale, in questa vicenda, vediamo molto poco.
Giovanni e Alessandro Gentile
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 24 giugno 2009