Conosciuta anche come svezzamento, l’alimentazione complementare è un momento molto delicato della vita di un bambino perché segna il passaggio da una dieta caratterizzata esclusivamente da latte materno all’introduzione di alimenti semi solidi/solidi ancora sconosciuti. Va sottolineato che ogni bambino ha tempi diversi e, come spesso mi ritrovo a precisare in materia di nutrizione, non esiste una regola generale valida per tutti. È opportuno considerare il grado di sviluppo neuro-oro motorio che generalmente si compie tra i 5 e i 7 mesi. Quali sono i segni che ci indicano che il bambino è pronto a mangiare del cibo diverso dal latte della mamma?

• Sta seduto in modo autonomo e tiene il capo eretto in modo da riuscire a deglutire il bolo alimentare
• Si mostra interessato al cibo che viene portato in tavola
• Mantiene la lingua appiattita per accogliere il cucchiaio
• Mantiene il cibo in bocca e stringe le labbra attorno al cucchiaio
• Mostra di aver sviluppato la coordinazione oculo motoria (movimenti e vista)

È importante iniziare lo svezzamento in un periodo tranquillo per il bambino, non a ridosso di altri cambiamenti come un viaggio, il rientro a lavoro della mamma o l’inserimento nel nido. È consigliabile mostrare sempre un atteggiamento positivo anche quando il bambino fa i capricci per mangiare in modo che riesca a vivere questo passaggio senza stress. La consistenza delle prime pappe cambia da bambino a bambino e va assecondata in base alle preferenze individuali. Inoltre, è opportuno,

mantenere l’alimentazione lattea in associazione a quella complementare almeno fino ad un anno di vita.
Dottoressa Elisabetta Casciello Biologa Nutrizionista
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