Ansia, nervosismo, rabbia, tristezza possono indurci a mangiare non per un reale appetito ma per compensare un malessere dovuto a situazioni di sovraccarico di stress o di stanchezza. Questo atteggiamento finisce per ripercuotersi sulla nostra forma fisica e sulla nostra salute.Merendine, biscotti, snack eccessivamente salati o dolci, in un primo momento, ci fanno sentire appagati merito delle endorfine.
Ma cosa succede dopo? Inevitabilmente subentra il senso di colpa che crea un circolo vizioso. Che strategia possiamo adottare per evitare di usare il cibo come “rifugio” dei nostri stati d’animo? Da nutrizionista consiglio sempre di limitare grandi scorte di “cibo spazzatura” in casa ma di avere in dispensa della frutta secca a guscio come mandorle, noci o nocciole (facendo, in questo caso, attenzione alle quantità perché molto calorica) o snack di verdura disidratata oppure in frigo della verdura fresca come carote, finocchi, cetrioli da poter sgranocchiare in caso di fame nervosa. Se la voglia di dolce è irrefrenabile suggerisco di prepararne uno con le vostre mani. Sarà certamente più genuino e vi aiuterà a distrarvi.
Dottoressa Elisabetta Casciello Biologa Nutrizionista
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