Ieri sera, al “Maradona”, tra Campionato e Champions, la terza figuraccia, in poco più di un mese. Ognuno è libero di provare a spiegarsi le ragioni di queste debacles con proprie argomantazioni. Anche chi scrive queste brevi note, naturalmente, in’idea se l’è fatta, e non ha alcuna remora nell’ esplicitarla: se si vuole tentare di salvare questa stagione che appare già compromessa, esiste una sola strada: via immediatamente Garcia! Le ragioni di questa mia drasticità sono molteplici e per questo mi limiterò ad enumerarne soltanto alcune.
Esagero nel dire che il tecnico francese ci ha capito poco della squadra che gli è stata affidata, Campione d’Italia in carica, con al suo interno calciatori di grande spessore? Non credo proprio. Prendiamo ad esempio Osimhen. Il campione nigeriano sta, dall’inizio del torneo, annaspando senza scampo tra i due mastodontici centrali che ogni avversario gli mette contro, annullandolo quasi completamente. Lanci lunghi, spesso imprendibili, corse affannose del ragazzo alla disperata ricerca di qualche pallone fruibile, Possibile che non esistano alternative a questo “non gioco”?
Ecco il secondo punto dolens è proprio questo: il gioco. La squadra di Spalletti si ritrovava a memoria, dominava in campo, si divertiva, e vinceva!
Adesso, trame improvvisate, condizione fisica precaria, smarrimento totale, confusione, solo un possesso palla che produce ben poco. Ovviamente, gli azzurri sono sconcertati: musi lunghi e proteste ad ogni sostituzione. Se, nei giorni scorsi, c’era stato un chiarimento tra giocatori e tecnico, è evidente che questo non è servito Ma come si può, mi domando, con partite ancora salvabili, togliere sempre dal campo gli unici giocatori che potrebbero “raddrizzarle”? Monsieur è anche un tantino masochista? Mi fermo qui, ribadendo: ADL deve intervenire subito, rivolgendosi ad un “traghettatore” per questa stagione, se non è in grado di trovare soluzioni immediate che possano valere anche per un prossimo futuro. Adieu, mister, senza rancori, ma anche senza rimpianti!
Ernesto Pucciarelli