Conte l’aveva predetto: partita difficile, quella con il Venezia, e così è stato. Vero è che partite facili, nel nostro campionato, non esistono e quando una cosiddetta “grande” incontra una squadra di caratura inferiore il rischio di fare una figuraccia è sempre presente. Il Napoli ha esercitato una pressione continua sui lagunari, ha creato diverse situazioni che avrebbero potuto concludersi con una rete (persino un rigore, parato con sicurezza da un grandissimo Stankovic), ma – ancora a dieci minuti dal fischio finale dell’arbitro – il risultato non s’era schiodato.
Ma ecco quello che non t’aspetti: il mister manda in campo Raspadori, quest’anno utilizzato col contagocce, e il talentuoso ragazzo sblocca la partita, con la conquista dei tre punti, che consentono agli azzurri di riagganciare l’Atalanta e il primo posto in classifica.
Nelle dichiarazioni post-gara, il mister ha toccato prioritariamente l’argomento “mercato di gennaio” ed è stato di una chiarezza estrema: non gli occorrono altri giocatori per rinforzare la rosa a sua disposizione, non ha bisogno di rivoluzionare la squadra, va bene così, e ha citato proprio Raspadori per avvalorare la sua tesi. Ecco, volendo cercare il pelo nell’uovo, è corretto acquistare un difensore centrale, (gli infortuni, purtroppo, sono sempre dietro l’angolo) e un altro centrocampista, se ci dovesse essere qualche cessione in questo reparto, ma per il resto, non se ne parla nemmeno.
L’equibrio nello spogliatoio è stato trovato, anzi ritrovato, dopo le burrasche della passata stagione. I giocatori devono soltanto “lavorare” (avimma fatica’!, disse il mister ad inizio stagione) per migliorare le proprie prestazioni e gli schemi di squadra. Come dargli torto? Chi avrebbe mai pensato di ritrovare – a questo punto della stagione – gli azzurri al primo posto in graduatoria, seppur in compagnia, e con la concreta possibilità d’essere scavalcati dall’Inter, che deve recuperare una partita, ma non delle più facili?
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Lasciamo tranquilli Conte, la sua équipe e i suoi ragazzi: chissà che – a fine campionato – non ci regalino, oltre alla programmata e possibile qualificazione alla Champions. qualcosa che, per il momento, non ci permettiamo neanche di nominare!
Ernesto Pucciarelli