La concreta possibilità di riagganciare la zona Champions era costituita dal fatto che le principali antagoniste del Napoli (Atalanta, Roma e Bologna) dovevano tutte venire al “Maradona”… Fidando in una squadra che, finalmente, si ricordasse che aveva ancora appuntato sul petto il tricolore, si sperava in una risalita decisiva in classifica. Ma, a giudicare dalla partita di ieri (alle 12.30, orario giusto per ‘intossicarsi’ il primo assaggio di casatiello e di pastiera) con l’Atalanta, è preferibile mettersi il cuore in pace: il Napoli “non c’è” , gli orobici hanno vinto a mani basse, dominando in lungo e in largo. Forse neppure Gasparini s’aspettava tanta arrendevolezza da parte degli azzurri.
Bene (anzi male!), se tanto mi dà tanto, è ragionevole pensare che anche le nostre prossime avversarie verranno a ‘passeggiare’ al Maradona. Si troveranno di fronte una compagine che non ha nessuna idea di gioco, inguardabile in difesa, con un centrocampo e una linea di attacco impalpabili… Allora, se le cose stanno in questi termini – vi starete chiedendo – perché c’è il punto interrogativo alla fine del titolo dell’articolo? Per due ordini di motivi: in primis, perché nel calcio i ‘miracoli’ sono sempre possibili: e poi, se si è veri tifosi, non si può non sperare nel meglio, magari fruendo anche dell’auspicato intervento divino (San Gennaro, tu “ci sei”?).
Tornando al concreto, se tutto dovesse andar male, si aprono degli scenari apocalittici per il prossimo futuro, con una squadra che va rifondata quasi interamente. Senza Champions, nessun giocatore importante (e nessun allenatore di ‘grido’) vorrà venire a Napoli e si dovrà fare i conti pure con “il mal di pancia” di quelli dell’attuale rosa che, in assenza dell’Europa che conta, spingeranno per essere ceduti!
Ernesto Pucciarelli