Quello di ieri sera al “Meazza” veniva dai più considerato un incontro-chiave per cominciare a capire chi, tra Napoli e Milan, fosse maggiormente “attrezzato” per la corsa scudetto, visto che le altre candidate al titolo (non pensiamo che Atalanta e Udinese siano destinate a rimanere a lungo ai vertici) Inter, Juve e Roma, sono in difficoltà molto evidenti. I nerazzurri, addirittura, hanno incassato la terza sconfitta in sette gare disputate, la Juventus è stata messa sotto dal Monza, dopo le figuracce in Champions, e la Roma ha mostrato tutti i propri limiti contro un’Atalanta per nulla trascendentale.
Al termine di una partita bella, combattuta, valida anche tecnicamente, il campo di gioco ha emesso un verdetto, se pur, ovviamente, parziale e temporaneo: è il Napoli la squadra leader in campionato! Ma, se i rossoneri avessero pareggiato, o addirittura vinto, nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Ciò significa che le due compagini, alla fine si sono largamente equivalse. A determinare la differenza, a mio modesto avviso, è stato Kvara, il ragazzo georgiano che risultava imprendibile per i difensori milanisti: solo con le “cattive” riuscivano a fermarlo! Ed ecco, di conseguenza, i pesanti cartellini gialli per Kjaer (un arbitro un tantino più severo poteva anche optare per il rosso diretto!) e per Calabria.
Pioli, per evitare il rischio concreto di terminare la partita in inferiorità numerica, ha sostituito ad inizio ripresa entrambi i giocatori. Il sostituto di Calabria, al primo intervento sul georgiano, l’ha steso fallosamente in area: rigore sacrosanto, sancito dal Var, e Napoli in vantaggio con Politano! Ma anche il secondo gol, quello messo a segno da Simeone, su cross di un impagabile Mario Rui, possiamo in un certo senso ascriverlo a merito di Kvara: forse, se ci fosse stato a centro area Kjaer, il forte attaccante partenopeo avrebbe trovato maggiori ostacoli prima di “scoccare” il suo micidiale colpo di testa che ha riportato il Napoli in vantaggio, pochi minuti dopo il pareggio dell’implacabile Giroud.
Sarebbe ingiusto, però, evidenziati i meriti dell’sterno azzurro, far passare sotto silenzio le prestazioni di tutti i componenti la squadra azzurra, con citazioni particolari per il già ricordato Mario Rui e per i centrocampisti, che hanno gradatamente sovrastato i pur validissimi omologhi in maglia rossonera. Buona anche l’impostazione tattica studiata da Spalletti, al quale rivolgiamo una sola ‘piccola critica’, l’ingresso in campo di Zerbin (troppo ‘acerbo’, per il contesto nel quale si stava giocando) ed un – sempre modesto – suggerimento: quando ha bisogno di una “vero attaccante” per sostituire Osimhen, ricorra a Simeone, Raspadori ha più le caratteristiche di una seconda punta. Bene, credo di non avere altro da aggiungere, a caldo. La partita è terminata da pochissimo: ‘fratelli di tifo’, godiamoci la graditissima vittoria a Milano, e attendiamo con fiducia la ripresa delle ostilità, dopo la pausa per dare spazio alla Nazionale di Mancini.
Ernesto Pucciarelli