Ieri sera, al “Maradona”, l’esordio casalingo del Napoli fresco scudettato, avversario il Sassuolo, squadra ‘indigesta’ per tutti, in quanto costituita da calciatori dotati di un buon tasso tecnico e di collaudati schemi di gioco. Mancavano il leader riconosciuto (Berardi) ed altri giocatori importanti, ma gli emiliani hanno, comunque, onorato l’impegno, creando difficoltà agli azzurri in particolare nella seconda parte della prima frazione, dopo il vantaggio realizzato da Osimhen su calcio di rigore.

Per la verità, s’è trattato di difficoltà che definirei ‘apparenti’, in quanto, arrivati al limite dell’area di rigore, gli attaccanti del Sassuolo si ‘smarrivano’. Meret, infatti, non è stato mai impegnato in maniera seria. Il Napoli ha macinato gioco per tutto l’arco della partita, seguendo schemi ormai collaudati, mandati giù a memoria. Le uniche differenze notate tra il Napoli di Spalletti e l’attuale a guida Garcia, riguardano una maggiore rapidità nella verticalizzazione del gioco ed un meno intenso fraseggio a centro campo.

Kvara è sceso in campo nella ripresa, facendosi subito notare per il suo gioco incisivo e per il perfetto assist fornito a Di Lorenzo, che ha messo a segno senza difficoltà la seconda e definitiva marcatura azzurra. Tutto bene, allora? Direi di sì, ma credo sia indispensabile pensare al prossimo futuro. In difesa, mancano alcune pedine: non si può pensare di lottare su tre fronti con l’organico attuale, anche perché, al momento, il coach azzurro non ha ancora fatto esordire Natan. Problemi di ambientamento per il difensore brasiliano? O c’è dell’altro?



Ma, prescinendo da questo. appare evidente che Juan Jesus e Rhahamani non possono avere, come loro uniche alternative, Ostigard e il suddetto Natan. Quando andremo ad affrontare compagini meglio attrezzate in attacco, rispetto al Frosinone e al Sassuolo, allora potremmo pagare lo scotto per non aver provveduto a ‘puntellare’ una squadra che appare in grado di lottare, anche quest’anno, per la conquista del tricolore e per lusinghieri traguardi nella prossima Champions.
Ernesto Pucciarelli