I giochi sembrano fatti, a meno che non si verifichino clamorose sorprese, nel calcio sempre possibili. Il discorso scudetto (sempre la medesima storia, l’anno scorso l’anomalia-Napoli!) appare limitato alla lotta Inter-Juve, con teorico, ma difficile, inserimento del Milan. Ed il Napoli? Ritengo chiusa la chance campionato, non soltanto per il distacco dalla vetta (già sette punti!) ma perché la squadra azzurra non ha nessuna idea di gioco. Dimentichiamoci il Napoli di Spalletti, che il suo gioco lo praticava a memoria. Garcia non è riuscito sinora a far “digerire” ai suoi giocatori il proprio credo calcistico (ammesso che ne possieda uno) e non è detto che vi riuscirà in seguito.
Anche ieri sera, nella prima parte della gara, il Milan ha fatto il bello e il cattivo tempo. Due reti insaccate dagli azzurri, ma potevano essere di più. Sicuramente l’assenza di Osimhen pesa sulla squadra, così come l’utilizzo a mezzo servizio di Anguissa, ma questo non basta a giustifucare una prova incolore, parzialmente compensata da una ripresa a spron battuto. L’orgoglio ha retto la rimonta degli azzurri fino al meritato pareggio, consentito da un (ex) diavolo rossonero che, a sua volta, non sta attraversando certamente un buon periodo.
Garcia contro il Milan ha mostrato, ancora una volta, i suoi limiti, di gioco, di coraggio e di competenza nella gestione dei cambi in corso di partita e non è dato sapere se resterà ,a fronte di altre “figuracce”, al suo posto. In ogni caso, al di là del discorso-panchina, al Napoli rimane da giocarsi le proprie carte nella Champions di quest’anno, (naturalmente, si punta solo ad una dignitosa partecipazione) e nella concreta possibilità di confermarsi nella massima competizione europea anche per la prossima stagione.
Ernesto Pucciarelli