È Giuseppe Campoccio a far sventolare il tricolore nel punto più alto con la conquista del primo alloro dorato nel peso F33. Il lanciatore in carrozzina corona così una stagione strepitosa che gli ha fatto ritoccare il record italiano in ben sette occasioni in tutte le specialità dei lanci, anche se è nel peso che riesce sempre ad ottenere la sua massima espressione. Gli basta solo un 11,07 per mettere distanza rispetto agli avversari (il croato Deni Cerni fermo a 10,10 ed il polacco Michal Glab a 9,57) e firmare così il primo oro internazionale della sua carriera.
Il bronzo mondiale di Londra contagia tutti con il suo entusiasmo: “La cosa bella è che sono qui per sognare, io lo sto facendo e voi dovete sognare insieme a me. È stata una bella gara, l’ho sentita al punto giusto. Volevo fare una misura più lunga, ma non mancherà occasione. Dedico questa medaglia a mia moglie Cristiana per regalarle un sorriso nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo e vorrei ringraziare la FISPES che ha sempre creduto in me”.
Poi aggiunge ridendo: “Ho fretta, ho solo 52 anni, devo raccogliere il più possibile”.
Viene invece dal lungo T63 la seconda medaglia azzurra. La firma sul bronzo europeo è di Marco Pentagoni. Nella sua gara da palpitazione, il giovane saltatore infila quattro nulli prima di trovare la misura di 5,89 che lo proietta sul terzo gradino del podio già a 19 anni: “Sono l’uomo più felice della terra. È un podio che sogno da sempre. Nelle mie passate esperienze internazionali ho sempre preso il quarto posto, oggi sapevo che ce la potevo fare nonostante i nulli. Spero che questa medaglia dia tanta grinta ai miei compagni”. E non importa se anche l’ultimo salto è stato nullo: “Questa medaglia è un simbolo perché mi regala la consapevolezza di essere arrivato terzo contro i big della mia categoria. Sono emozionato, oggi ho dimostrato di valere più di 5,80 come mi ha sempre detto la mia allenatrice”. L’oro va al campione del mondo danese Daniel Wagner, 6,72 per lui, mentre l’argento è del saltatore tedesco Heinrich Popow (6,24) che a Berlino ha dato l’addio alle competizioni dopo una lunga carriera di successo.
In chiave femminile Oxana Corso è quinta nei 100 T35. Il suo crono da 16.60 non riesce ad avvicinare il podio, ma la sprinter pluridecorata non si scoraggia: “Dopo le Paralimpiadi di Rio e l’operazione al piede, questa è la mia prima vera gara. Sono contenta di essere riuscita ad agguantare la convocazione in Nazionale all’ultimo. È stato molto difficile trovare la forza di rientrare e Berlino è stata una bella motivazione. Ora bisogna solo mettersi a lavorare e magari trovare nuovi stimoli”.
Nella corsa in carrozzina, Diego Gastaldi conclude i suoi 200 T53 in 29.86 che gli vale un quarto posto: “Provo un misto di felicità ed amarezza. Sono contento di essere arrivato fin qui quando questo risultato qualche anno fa non era pensabile. Ho avuto però problemi in curva, dovendo riposizionare la carrozzina che virava sempre a sinistra. Nelle prossime gare devo settarmi meglio su questa pista che ha un fondo diverso rispetto a quella di allenamento.”
Nei 400 T20 Raffaele Di Maggio entra nella finale di domani con il miglior tempo (52.09). Il velocista siciliano dice: “Mi sentivo in forma. Ho gestito la parte più importante della gara in maniera tranquilla, anche se ero un po’ teso all’inizio. Domani spero di andare meglio di oggi”.
Nessun problema nemmeno per Simone Manigrasso (T64) e Emanuele Di Marino (T44) che passano agilmente il loro turno nei 200 a categorie accorpate. Manigrasso chiude con il terzo crono di qualificazione (23.85): “Oggi era importante centrare la finale. Questa è una bella pista ed è stata una bella gara”. Di Marino invece raggiunge la finale con 25.69: “Mi sono preservato, sapevo come correre, volevo fare una prova tranquilla. L’importante è esserci, sono di nuovo riuscito a portare la mia categoria in finale”.
Domani, mercoledì 22 agosto, sarà una giornata molto intensa per i colori azzurri con ben 12 atleti in gara. Campoccio ritornerà di nuovo in pedana, questa volta nel giavellotto F33, mentre Di Maggio, Di Marino e Manigrasso affronteranno le loro rispettive finali.
Sarà invece esordio nella rassegna continentale per i due ori europei di Grosseto 2016, Oney Tapia e Martina Caironi. Il discobolo italo-cubano punterà al più alto gradino del podio, cercando di aggiungere ulteriori centimetri al suo primato mondiale F11 di 45,65. La Caironi tenterà di limare la migliore prestazione mondiale stagionale (4,88) nel lungo T63.
Con loro ci saranno i velocisti di FISPES Academy Riccardo Bagaini (100 T47) e Carlotta Bertoli (200 T13), e i più esperti LucaCampeotto e Andrea Lanfri nei 200 T62. Il portabandiera azzurro Farhan Hadafo Adawe si cimenterà nei 100 T52 con Diego Gastaldi in gara nei 400 T53.