L’opinione
Prendi la Turris di Brindisi e toglile umiltà ed impegno. Prendi la Turris che ha sconfitto il quotato Pomigliano e toglile abnegazione e volontà. Cosa resta? La Turris senza mordente vista all’opera contro il Fasano e quella incapace di reagire a Pianura. Se contro i pugliesi i corallini erano riusciti a rimanere a galla portando a casa almeno un punto grazie ai miracoli del suo portiere Romagnini, a Pianura la Turris è letteralmente affondata. La sensazione è che dopo quel pareggio di Brindisi dal sapore di impresa, sembra essere venuta meno quella qualità che aveva permesso a De Carlo e compagni di portarsi a ridosso della zona Play-off poche domeniche fa: la grinta. Quella che ti permette di applaudire una squadra anche se non gioca bene; quella che non lascia ragionare l’avversario quando ha la palla tra i piedi; quella che ti fa raddrizzare le partite anche quando si mettono male. Insomma, la Turris “cuore e sudore”. In assenza di questa qualità e dinanzi ad avversari ben organizzati- vedi il Fasano- o tecnicamente superiori- vedi il Pianura- la Turris non vince e non convince. Lo ha capito La Cava- nella foto- che già dopo il pareggio interno con il Fasano aveva bacchettato i suoi affermando che qualcuno si era “montato la testa” e che forse contro i pugliesi sarebbe servita una sconfitta per far tornare qualcuno con i piedi per terra. Detto, fatto: la sconfitta è arrivata sette giorni più tardi. Non che a Pianura si pretendesse la vittoria, ma il modo non è stato certo dignitoso. Perdere cinque a uno fa male soprattutto quando sai che questa squadra, quando vuole, può quantomeno rendere difficile la vita anche ad una corazzata. A dirla tutta, si potrebbero cercare delle attenuanti: con il Fasano il campo era ai limiti della praticabilità, ma su quello stesso campo i pugliesi hanno mostrato belle trame di gioco e poi l’impegno non dipende certo dalle condizioni del terreno di gioco. A Pianura, invece, il primo gol è scaturito da una clamorosa incertezza del guardalinee che ha prima alzato la bandierina per segnalare un fuorigioco- con i difensori corallini che intanto si erano fermati- e dopo poco l’ha abbassata consentendo a Manzo di involarsi e battere Romagnini. I corallini hanno perso la testa ed il secondo gol di Manzi prima su una strepitosa punizione dalla distanza- esecuzioni che non riescono tutte le domeniche- ed il liscio di Romagnini poi hanno di fatto chiuso il match già nel primo tempo. La classifica adesso vede i corallini a più sette dalla zona Play-Out e a meno quattro dalla zona Play-Off. Si potrebbe ancora puntare al quinto posto, ma se guardare oltre alla salvezza ha portato questa squadra a perdere quell’umiltà che la portava a combattere fino all’ultimo minuto, allora meglio vivere alla giornata e diventare ambiziosi a salvezza acquisita. Adesso si dovrà sfruttare il turno di riposo previsto domenica per riorganizzare le idee, poi al “Liguori” arriverà il S.Antonio Abate assetato di punti.
Andrea Liguoro