L’aggancio alla Sessana c’è stato. E, a dirla tutta, non ci si aspettava neanche così presto. Adesso il valore della “remuntada” corallina finisce su quella stessa bilancia che aveva pesato solo le tante critiche faziose e distruttive (quelle costruttive, invece, si salvano sempre) piovute dopo il pari casalingo con il Portici che
Se poi si fa il solito discorso dei blasoni, che “noi siamo la Turris”, che non ci si può accontentare di un pareggio, che certe squadre si affrontavano il giovedì in amichevole, beh, allora bisogna ricordare sempre che le partite si vincono nella realtà, sul campo, non a tavolino con le figurine, o solo perché si è “una città di ottantacinquemila abitanti” (che poi, a dirla tutta, a seguire la Turris, o almeno a volerle bene, non ne conto ottantacinquemila. Anzi…). Né si può pretendere che in tutte le partite ci sia un calcio spettacolare, un possesso palla del cento per cento, trenta tiri nello specchio della porta, un avversario dominato in lungo e in largo e a cui non si concede neanche un tiro in porta. Cose del genere forse fanno parte di un calcio virtuale chiamato fantasia. Così come sull’altro lato della bilancia ci finisce la vittoria al “Solaro”, visto che la Turris affrontò l’Ercolano nel suo miglior momento di forma (ed anche dopo la sconfitta nel derby, i “vicini di casa” hanno continuato a vincere). La bilancia, dunque, è tornata in pari, ma guai a rilassarsi: l’aggancio non deve assolutamente essere un punto di arrivo. Lo sa bene Santosuosso, che ha già messo tutti in guardia per la difficile trasferta di Procida e che dovrà continuare a lavorare per migliorare la squadra, e lo sa bene anche Vitaglione, che rimane con i piedi per terra, predica umiltà e chiede di non esaltarsi. Adesso inizia un altro campionato in cui anche il pubblico, come domenica, dovrà fare la sua parte: il famoso dodicesimo uomo in campo. Una parte che però non si recita soltanto con i numeri, ma con i fatti: i mille che con la Sibilla hanno applaudito ad un passaggio sbagliato, che hanno evitato il fischio ad un errore grossolano e che hanno caricato la squadra per una rimonta difficilissima valgono sicuramente più di cinquemila critici distruttivi. Che da oggi si sentiranno un pò più sconfitti. In rimonta, ovviamente.
Andrea Liguoro