L’opinione
La Turris vista a Fasano è la perfetta unione di un attacco formidabile e di una difesa che, nonostante i miglioramenti rispetto alla gestione Longo, ha ancora delle amnesie. Nell’ ultima gara del duemilanove, dunque, i corallini confermano i propri punti di forza e le proprie debolezze. Iniziamo dai primi: vista all’opera negli scontri diretti con le concorrenti alla salvezza, la Turris di Mandragora è apparsa senza dubbio una squadra che ha più qualità e di una spanna sopra a tutte quelle che navigano in zona Play- Out. Qualità che si concentra in attacco. Lo si sapeva già, ma se fino a Domenica scorsa si diceva che Giulio Russo era l’unico a portare la croce in avanti, da ieri possiamo dire che non poteva esserci acquisto migliore di Longobardi- nella foto- che non solo ha mostrato di essere un attaccante di qualità- il quarto gol lo può fare solo un vero attaccante- ma che duetta e si trova alla perfezione con il bomber corallino. Nei primi due gol, ad esempio, splendidi gli assist di Russo- il primo, in particolare, di tacco- per un Longobardi bravissimo- e freddissimo- a non sbagliare a tu per tu con il portiere. Non poteva esserci esordio migliore per il neo acquisto corallino che bagna l’esordio con una tripletta rivelatasi decisiva per una vittoria fondamentale nella corsa alla salvezza. Altra nota positiva viene da Celiento- classe ’89- che ha confermato tutto quello che di buono si diceva di lui: il suo ingresso in campo ha cambiato la partita. Rapidità di gambe e di esecuzione, tecnicamente dotato, la Turris sembra aver finalmente trovato una vera ala. Ancora bene l’accoppiata De Carlo- Noviello, senza sbavature e convincente la prova di Cuomo, sufficiente anche la prova di Vivona a centrocampo. I nei di questa squadra sembrano essere tutti a destra, sia in difesa che a centrocampo. Il terzino destro Melcarne ha delle colpe in entrambi i gol subiti, mentre D’ Ambrosio non sembra avere le caratteristiche di una vera e propria ala. Sul doppio vantaggio, poi, si è sentita la mancanza di un vero leader a centrocampo- il neo acquisto Teta era squalificato- in grado di gestire il doppio vantaggio e tenere alta la tensione. Ci piace però definire questi difetti semplicemente come dei buchi su una strada che, grazie a Mandragora, dovrebbe portare alla salvezza diretta senza troppi patemi.
Andrea Liguoro