“Signo’,- m’ha detto il barman, sollevando con fatica la testa per guardarmi. “Se tenite ‘nu poco ‘e pacienza, tra pochi minuti il caffè ve lo faccio… Sapite comm’è: ‘o Napule ha perduto!” Non è così. il Napoli ha pareggiato, ma in pratica effettivamente è come se avesse perso. E adesso come l’acchiappiamo’ più a “QUELLI LA”? Oltretutto, c’è il rammarico, secondo me, d’averla giocata male, la partita! Dice un noto proverbio: “Meglio un asino vivo che un dottore morto!”.
E il nostro trio d’attacco, da tempo, se non è morto, è lì lì per esalare l’ultimo respiro! Che aspettava il ‘capatosta’ a mettere in campo Milik? E Ounas? Possibile che sia in condizioni di forma peggiori dell’ectoplasma Callejon o degli ‘inguardabili Mertens e (absit iniuria verbis!) dell’ Insigne nostro?
E ancora: che senso ha impiegare Rog, quasi in tutte le gare, quando mancano pochi secondi alla fine? Chissà , forse, con maggiore raziocinio e minore ‘cocciutaggine’ , togliendo per un poco i ‘paraocchi’, poteva andare diversamente… Ecco perché, io e il mio popolo azzurro, non possiamo esultare per il pareggio di San Siro che, quasi certamente, significa LA FINE DEL SOGNO!
Pensieri in libertà Ernesto Pucciarelli